Attilio Fontana, appena rieletto a Varese: "Mi batto da tempo, anche prima di Bossi. Il servizio peggiora e le bollette aumentano"

La spallata non esiste, se il governo andrà in crisi non sarà per questi motivi, ma perché le riforme sono bloccate
I cittadini debbono votare liberamente, ma spero che gli altri quesiti non siano approvati

RODOLFO SALA

MILANO - Leghista un po´ eretico e sindaco di Varese, Attilio Fontana voterà Sì ai due referendum sull´acqua.
Perché?

«Privatizzare l´erogazione dell´acqua è dannoso. Dove è stato fatto, penso alla Toscana, la qualità del servizio non è certo migliorata, e perdipiù le bollette sono aumentate».

La privatizzazione, è la tesi del governo, serve a trovare i capitali per investire nella rete di distribuzione...

«Di questo passo si finisce per investire solo dove c´è la certezza di essere remunerati. Ma in questo modo l´acqua costerà di più, non c´è niente da fare. E invece ci sono investimenti che devono avere una valenza sociale: bisogna pur portare l´acqua anche in zone poco interessanti per i privati, e questo lo può fare solo il pubblico. La legge approvata e sulla quale si va al voto è troppo rigida».

In che senso?

«Negli altri Paese europei funziona più o meno così: i privati intervengono solo quando il pubblico non riesce a garantire un servizio di erogazione adeguato. Non vedo perché si debba costringere a privatizzare il servizio anche laddove le cose vanno bene».

Bossi ha detto che questo quesito sull´acqua è «attraente»...

«Non è che mi sono accodato, contro la privatizzazione dell´acqua mi batto da tempo. Sull´argomento ricordo di essermi scontrato con l´allora ministro del Pd Lanzillotta, che mi diede addirittura del vecchio arnese».

E gli altri referendum?

«Non li voterò, e spero non raggiungano il quorum. Sul nucleare ritengo utile una pausa di riflessione, per verificare se le energie alternative possono essere considerate davvero tali. E sulla giustizia penso sia necessario tutelare in qualche modo il premier e le alte cariche dello Stato mentre esercitano le loro funzioni. Come del resto avevano previsto i nostri padri costituenti con l´immunità parlamentare».

Immunità o impunità?

«In assenza di tutela c´è il rischio che qualsiasi reato ti possa essere contestato per ragioni politiche. Il mondo non ruota attorno a Berlusconi... Comunque i cittadini devono votare liberamente, senza essere condizionati dal fatto che il governo può continuare oppure cadere a seconda dei risultati dei referendum».

Niente spallate, insomma.

«Questa è una autentica stupidata. Se il governo dovesse andare in crisi, sarà per altri motivi, non per gli esiti di questa consultazione. Sarà perché non riesce più a proseguire sulla strada delle riforme, perché ci sono spaccature nella maggioranza, perché non si portano a casa i risultati che erano stati promessi».

Due partite diverse, lei dice.

«Sì. Altrimenti per evitare che cada il governo io, da esponente della Lega, dovrei dire che sono d´accordo con la legge sull´acqua. Ognuno deve decidere in base alla propria coscienza, senza farsi condizionare dal partito che vota. In questa occasione io mi sento libero anche da quello che dice Bossi».  

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