Internet satellitare per l'Umbria? No grazie!
La legge regionale umbra “Infrastrutture per le telecomunicazioni”, la n°3 del 2013, pone la Regione Umbria tra le più avanzate a livello italiano, basandosi su di un obbiettivo strategico fondamentale, cioè garantire l’accesso ad internet in quanto “nuovo” diritto fondamentale per tutti gli Umbri.
La Regione dell’Umbria in uno sforzo economico e tecnologico, ma soprattutto in anticipo su i tempi, ha da anni predisposto un sistema pubblico di diffusione della “banda ultra-larga” compatibile ed utilizzabile, con quella degli operatori privati, a favore del cittadino e della impresa.
Altro presupposto fondamentale della legge umbra è la neutralità della tecnologia.
La tecnologia che è stata scelta è la fibra ottica, non escludendo, le altre, nonché le ulteriori possibilità dovute allo sviluppo della ricerca e dai nuovi strumenti.
La fibra ottica resta, ad oggi, indiscutibilmente, la tecnologia più affidabile, più economica e più potente per sviluppo delle reti di nuova generazione, essenziali per potenziare lo sviluppo economico, sociale e rafforzare quel che resta della democrazia e del pluralismo culturale e politico. Infatti la Rete Umbria Network ha già posato oltre 600 km. di dorsali in fibra ottica.
La lungimirante scelta della Regione dell’Umbria, nel dotarsi di una propria rete a “banda ultra-larga”, è confermata dagli ultimi dati diramati dall’OCSE che indicano in una crescita del PIL pari al 3,7% generato dalla digitalizzazione spinta dell’economia e della P.A.
Quindi, l’estemporanea mozione annunciata dallo schieramento del centro-destra umbro, che punta allo sviluppo di internet satellitare, indica un percorso costoso e inadeguato per la nostra Regione.
Il sistema satellitare resta un sistema prevalentemente per la trasmissione televisiva, ed altri servizi (comunicazioni navali, militari, etc.) visti i costi molto elevati di gestione. Al cittadino e all’impresa non costerebbe meno di 2000€ a Mbit inviati o ricevuti, mensilmente. Ad esempio una adsl con standard di servizio, comune, potrebbe costare svariate migliaia di euro mensili.
Senza contare le limitazioni tecniche, il ritardo di trasmissione di circa ½ secondo, proibitivo per alcuni tipi di servizio. Con questi costi, escludendo, di fatto, la maggior parte della fasce di reddito dei cittadini.
Per quanto riguarda l'Umbria poi, abbiamo pochissime zone a digital-divide. Il Ministero dello Sviluppo Economico, dà soltanto il 7,2% del territorio, di zone a digital-divide spinto.
Questa percentuale va comunque coperta, anche nelle situazioni orografiche difficili, per garantire il diritto a “internet per tutti”, utilizzando anche tecnologie wireless non satellitari, coniugando pubblico-privato.
Il digital divide in Umbria è possibile superarlo, considerando inoltre, che per il periodo 2014-2020, sono disponibili oltre 52 milioni di euro, ovviamente se il governo Renzi non deciderà di espropriarli a proprio vantaggio.
La mozione del centro-destra esprime un giudizio sulla soluzione del digital-divide umbro che ha pochezza di riferimenti tecnico/economici, e quel che peggio non considera lo stato dell'arte della copertura della RUN (Regione Umbria Network) declinato poi con la legge umbra 3/2013, che consente l'interconnessione dei privati con una propria fibra ottica alla rete pubblica.
Internet satellitare per l’Umbria? No grazie!
Perugia, 6 Ottobre 2015.
Stefano Vinti e Giovanbattista Frontera
Sinistra Lavoro - Umbria
Recent comments
11 years 49 weeks ago
11 years 49 weeks ago
11 years 49 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago
11 years 50 weeks ago