PERUGIA - La Seconda Commissione consiliare di Palazzo Cesaroni è intenzionata a promuovere un Forum specifico sui temi della promozione all'estero delle imprese umbre, mettendo a confronto il nuovo Centro estero Umbria, voluto dalla Regione e dalle due Camere di commercio di Perugia e Terni, le aziende regionali più interessate all'export e le varie associazioni di categoria.

L'ipotesi è emersa al termine della audizione organizzata dalla stessa Commissione sulle finalità, sugli scopi e sui primi risultati conseguiti dal Centro estero, alla quale erano state invitate anche le associazioni di categoria del mondo agricolo, dell'artigianato, della Confindustria e della Confapi.

Illustrando il programma di attività del Centro estero Umbria, che ha come obiettivo primario promuovere la internazionalizzazione delle imprese umbre, a partire da quelle che incontrano maggiori difficoltà a proporsi e muovesi su una dimensione globale, il dirigente regionale del settore ha spiegato che il Centro, concretamente attivo da settembre 2010, sulla base delle produzioni umbre più legate al made in Italy ed alla loro tipicità, ha deciso di facilitare la promozione sui mercati mondiali, in primo luogo, dei quattro settori produttivi più specifici dell'Umbria, la meccanica, l'arredo casa, l'agroalimentare e l'abbigliamento, individuando come paesi target prevalenti, la Germania, considerata da tutti locomotrice della ripresa, il Brasile per il suo altissimo tasso di crescita e gli Usa. Il Centro si propone di avvicinare alla dimensione internazionale singole imprese che spesso hanno meno di 150 addetti, puntando a creare aggregazioni o gruppi che abbiano una dinamica virtuosa, cercando di facilitare al massimo quelle aziende che già stanno investendo per uscire dalla crisi economica.

Gli strumenti operativi del Centro, come ha spiegato il suo direttore, sono la presenza delle imprese a fiere e saloni internazionali di prestigio, ma anche corsi specifici per aziende, sopratutto del settore meccanica che da solo rappresenta il 30 per cento dell'export umbro. Per l'agroalimentare, uno dei comparti di immagine e di punta dell'Umbria, oltre che alle fiere specializzate si sta facendo ricorso alla presenza in Umbria, a partire dal prossimi Festival del giornalismo, di gruppi di giornalisti stranieri specializzati, capaci di promuovere il meglio delle produzioni tipiche a partire da vino, olio tartufi. Una esperienza analoga verrà realizzata per il settore arredo casa in occasione del Festival degli architetti in programma nella prima settimana di giugno a Perugia; mentre per l'area abbigliamento e moda, oltre ai grandi appuntamenti mondiali si creerà uno spazio all'interno del Festival dei due Mondi, con particolare attenzione al cachemire la cui produzione di qualità è ancora poco nota nel mondo. In cifre il Centro estero ha fin qui coinvolto 52 aziende in 13 manifestazioni di grande rilievo, con contributi finanziari erogati per 273mila euro e la sua operatività ha comunque coinciso con una ripresa delle esportazioni, passate dal meno 22,3 per cento della crisi 2009 al più 21,4 del 2010.
Consensi per i programmi e gli obiettivi del nuovo strumento di promozione internazionale del meglio della produttività umbra, sono venuti dai rappresentanti di categoria che hanno anche espresso alcuni timori e suggerito parziali correttivi.

In particolare dalle associazioni del mondo agricolo è venuta la sollecitazione a coinvolgere maggiormente le aziende, non solo sul versante della commercializzazione del vino umbro, la cui produzione andrebbe pianificata con gli agricoltori guardando alle future richieste del mercato, ma anche per l'olio umbro di qualità il cui consumo è in aumento nel mondo e, più del vino, può diventare una bandiera umbra di qualità.
Dalla Cna sono venuti apprezzamenti, “dopo trent'anni si vara un nuovo strumento di promozione”, ma anche input per far sì che si arrivi ad una promozione complessiva sui mercati mondiali che integri tutte le realtà produttive umbre, da quelle turistiche alberghiere a quelle produttive, ricomponendo il quadro complessivo, evitando promozioni separate, ad esempio del turismo o di diversi territori che si muovono autonomamente in una realtà piccola come l'Umbria. Suggerimenti simili da Confindustria che chiede di lavorare subito al programma di fiere e manifestazioni per il 2012 coinvolgendo dal basso le aziende e le associazioni di categoria, senza escludere il sistema bancario e la stessa cooperazione internazionale. In ultimo Confapi, presente con il comparto terziario avanzato, ha suggerito di canalizzazione verso l'estero il maggior numero di aziende, nella convinzione che internazionalizzare non significhi solo aumentare l'esportazione, ma consentire alle imprese umbre anche piccole di essere presenti sullo scenario ben diverso della seconda globalizzazione che non è più quella dei capitali, ma delle materie prime sempre più costose e sempre più lavorate nei paesi d'origine.

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