L’introduzione dell’Intelligenza artificiale nelle esperienze culturali e sociali sta progressivamente modificando l’approccio ai sistemi di produzione e alla stessa creatività con cui sinora la stessa arte era relazionata. Nella grafica, nella pittura, nella scultura e in tutto l’apparato di produzione video-fotografico l’IA generativa ha rivoluzionato le tecniche e le modalità d’uso per la produzione. Ma se da un punto di
vista produttivo spesso i processi subiscono una facilitazione e una semplificazione oltre a un notevole abbattimento dei tempi, la creatività ha subito un altrettanto notevole trauma, tanto da essere rimessa in discussione. “Il mio stesso rapporto con l’immagine – sottolinea Claudio Bianconi - di cui sono stato sempre un cultore nella ricerca di un paradigma di comunicazione e di coinvolgimento estetico ed emozionale del fruitore, si è ritrovato a dover fare i conti con criteri del tutto inaspettati, nuovi e facilitati, tanto da aver subito un forte contraccolpo, una crisi da cui per uscire ed elaborare, non rimaneva altro che sperimentare la stessa AI per saggiarne le potenzialità e ottenere nuovi risultati”. Questo convegno si propone in definitiva un raffronto tra metodi tradizionali della definizione dei paradigmi dell’arte e della creatività con i nuovi, lasciando a voi un giudizio critico e un’idea su quanto l’IA è capace di fare e sulle modalità con cui sta trasformando i processi
produttivi e intellettivi dell’idea di arte, dal nuovo approccio psicologico che presuppone a quello etico-filosofico e deontologico nel caso della comunicazione e dell’informazione sino a quello tecnico-imprenditoriale. Un excursus per definire/ridefinire la stessa idea di arte e di creatività anche considerando il fatto che già al momento se per creatività si intende la produzione di artefatti inediti e originali, le macchine sono già in grado di realizzarli ponendo le basi per un nuovo paradigma dell’artista che ora è affiancato nel processo creativo anche dalla macchina e definendo così il nuovo binomio artista-macchina. L’argomento sarà trattato più approfonditamente dall’artista Domenico Cipollone. In sintesi i panel che verranno esposti dai relatori del convegno martedì 15 ottobre, a cominciare dalla ore 16, all’Hotel Giò, riguardano i rischi e le nuove opportunità che l’IA attualmente presenta, cominciando dell’approccio psicologico con Stefano Federici (professore di Psicologia generale, Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali e umane Università di Perugia) dal titolo Dove finisce l'intelligenza artificiale e dove
inizia quella reale. 

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