“La prima cosa da fare è assicurare che tutta la popolazione venga messa nelle condizioni di conoscere la reale situazione, senza allarmismi e nel modo più trasparente. Poi è necessario individuare le cause e i responsabili di questo danno ambientale che rischia di avere delle ripercussioni anche sulla salute dei cittadini”. Così Oliviero Dottorini, capogruppo Idv in Consiglio regionale, annuncia di aver presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale per conoscere la reale situazione dell’inquinamento dei pozzi nell’area di Riosecco-Regnano nel comune di Città di Castello.

 

Per Dottorini, “è necessario che l’Amministrazione comunale comunichi questa situazione di potenziale pericolo direttamente a tutti i proprietari dei pozzi della zona, non solo a quelli campionati e ricompresi nell’ordinanza. Al di là dell’amara constatazione di come sia di fatto compromesso l’equilibrio ambientale di ampie aree del nostro territorio – aggiunge -, credo che sia opportuno capire se esistano rischi per la salute umana. Dall’ordinanza – rimarca - risulta che la prima comunicazione dell’Arpa risale al 20 agosto scorso e solo il 5 ottobre il Comune ha chiesto il parere igienico alla Asl che lo ha rilasciato venti giorni dopo. Ora la domanda è: a quando risale l’inquinamento? E in questo lasso di tempo i cittadini che hanno usufruito dei pozzi sia per uso domestico che irriguo hanno corso dei rischi? Li corrono tuttora? È quanto chiediamo alla Giunta regionale attraverso la nostra interrogazione che confidiamo possa trovare una immediata risposta”.

 

“A quanto ci è dato sapere – va avanti Dottorini - le sostanze organoalogenate, così come il percloroetilene vengono utilizzate nelle lavanderie e come solvente per lo sgrassaggio di metalli, quindi nella meccanica e probabilmente nella grafica. Oltre alla individuazione dei responsabili del danno ambientale, è necessaria un’azione sinergica delle istituzioni per evitare altre situazioni di inquinamento. È ben triste – conclude - dover constatare come la falda idrica di ampie aree del comune risulti compromessa”.

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