CITTA’ DI CASTELLO - Un'assemblea riuscita ottimamente quella di Trestina del 16 marzo 2018, indetta dal CSA - Comitato Salute Ambiente Calzolaro Trestina Alto Tevere Sud. La sala del CVA si è vista eccezionalmente gremita di cittadini e politici di tutti gli schieramenti.

Ha introdotto e moderato la conferenza Massimo Mariangeli attivista del Comitato, il quale ha precisato che l’assemblea,  strutturata quale convegno informativo, aveva l’obiettivo di fornire elementi di approfondimento seri, concreti e professionali alle legittime preoccupazioni della popolazione dell’Alto Tevere Sud che, a causa dall'endemico disinteresse politico e amministrativo, vivono  gravi problematiche ambientali e chiedono soluzioni urgenti ed efficaci al tempo stesso.

A seguire, hanno preso la parola Doretta Conosci Vice Presidente Italia Nostra Perugia, la quale ha portato il saluto del Presidente Arch. Luigi Fressoia e ribadito l'importanza d'intervenire in questioni relative alla tutela della salute, non solo dei beni culturali come si è soliti attendersi da tale Associazione.

L'Ing. Leonardo Truscello, altro pilastro del Comitato, che ha rappresentato la questione relativa all'azienda Color Glass che a Trestina ricava biossido di titanio dai fanghi prodotti a Ferrara, in esercizio continuo e con emissione di fumi h 24, che preoccupano la cittadinanza in mancanza ancora di dati certi e scientifici sulla non pericolosità delle emissioni prodotte e in difetto di valutazione d'impatto ambientale.

La parola è poi passata al Presidente del Comitato e Vice Presidente del WWF Perugia e membro del direttivo d'Italia Nostra Perugia, Avv. Valeria Passeri, la quale ha delineato il triste quadro nazionale della connivenza tra potere pubblico e privato nella gestione dei rifiuti, come dimostrano le ultime note inchieste Fanpage, Mafia Capitale fino ad arrivare al livello locale con Gesenu.

 

"Da tale sistema “malato” è stata compresa la necessità di scendere in campo come cittadini e rendersi parte attiva delle decisioni in materia di gestione dei rifiuti. Per troppo tempo è stato lasciato che altri si occupassero della materia ambientale per poi ritrovarsi, come accaduto nell'Alto Tevere, con impianti di trattamento rifiuti in pieno centro abitato, con tutti i disagi che ne conseguono.

Tuttavia il Comitato, sceso in campo, ha subito incassato un primo risultato, quello di sottoporre a valutazione d'impatto ambientale l'impianto Splendorini Molini Ecopartner s.r.l. autorizzato a trattare nel 2015 cinquantamila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi senza la predetta valutazione d'impatto ambientale e senza adeguamento alle migliori tecniche disponibili, per scoprire da ultimo che la valutazione ambientale non è mai stata effettuata neppure per Color Glass S.p.A.".

Momento di particolare interesse e attenzione è stato quello scandito dall'intervento dei medici ISDE, medici per l'ambiente, che, da anni, studiano la connessione tra inquinamento e malattie.

Per primo, ha preso la parola il Dott. Giovanni Vantaggi, il quale ha ricordato l'importanza della prevenzione primaria, espressione del principio di precauzione, per poi analizzare nel dettaglio i componenti dei fanghi lavorati da Color Glass, che, documenti alla mano, legittimano i dubbi della popolazione, anche in merito all'opportunità di una delocalizzazione dell'azienda. Assorbire biossido di titanio mediante la respirazione è infatti dannoso per la salute umana.

Il Dott. Massimo Formica ha parlato d'inquinanti con particolare riferimento al biossido di titanio e di una tendenziale politica di avversione all'ambiente, in cui oggi si punta alla deforestazione e alla distribuzione della biodiversità, invece che preservare l'ambiente e quindi la salute umana.

Infine, il Dott. Carlo Romagnoli ha ridato una luce di speranza con la creazione degli ecodistretti che consistono in organismi associativi costituiti da comitati, associazioni e cittadini di determinate fasce del territorio regionale, che intervengono con iniziative concrete nelle scelte di gestione dei rifiuti, puntando agli obiettivi di massima dei rifiuti zero, ovvero al recupero e al riciclo del rifiuto, nell'ottica che nulla è da buttare ma tutto può essere riutilizzato. Di ecodistretti se ne stanno costruendo nell'area del Ternano e nell'area del Perugino, Trasimeno e Alto Orvietano.

Si è aperto poi il dibattito con l'intervento di numerosi politici, tra cui l'assessore all'ambiente Fernanda Cecchini, Valerio Mancini Vice presidente dell'assemblea legislativa Regione Umbria e consigliere comunale della Lega a Città di Castello, il Consigliere comunale Marco Gasperi del Movimento Cinque Stelle, presenti in aula insieme all'Europarlamentare Laura Agea, ai Consiglieri Regionali Andrea Liberati, Maria Grazia Carbonari, al consigliere comunale di Umbertide Valentina Pigliapoco e all' ex candidato per il Parlamento Gino Di Manici Proietti, oltre al Vice Sindaco di Città di Castello, per il partito democratico, Michele Bettarelli.

Si sono susseguiti altri interessanti interventi da parte di politici locali, quali Vincenzo Bucci presente insieme a Manuela Arcaleni "Castello Cambia" presente anche Nicola Morini del gruppo politico “Tiferno Insieme". Erano presenti, tra gli altri, anche Cesare Sassolini di Forza Italia Città di Castello, Luciano Tavernelli Presidente della Commissione Comunale Assetto del Territorio, l’assessore Luca Secondi.

Molti i cittadini che hanno onorato la conferenza con i loro interventi,  in particolare quello di Giorgio Paolucci, uno dei fondatori del CSA Calzolaro Trestina Altotevere Sud, che con il proprio contributo spassionato e sincero ha sottolineato l’aspetto di una realtà istituzionale sinora troppo distaccata dalle problematiche ambientali dell'Altro Tevere, in cui il numero dei decessi da tumore continua ad essere tra i più alti in Umbria. Fino a giungere al capolinea della serata con la speranza che gli amministratori prendano il coraggio finalmente di delocalizzare imprese che in quel di Trestina e del Calzolaro non avrebbero dovuto essere mai autorizzate per evidente incompatibilità con il centro abitato, la presenza di scuole nelle vicinanze e con le altre fondamentali imprese ivi presenti, in particolare, agrituristiche e di ristorazione.

 

 

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