Inquinamento pozzi/ Emendamento Dottorini a Dap e bilancio per aiuti a famiglie
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PERUGIA - “Siamo passati dalle parole ai fatti. Abbiamo presentato un emendamento al Dap e una proposta per la manovra di Bilancio 2013 a tutela delle famiglie e dei cittadini coinvolti nell'inquinamento dei pozzi privati che ha colpito in particolare il comune di Città di Castello nelle zone di Riosecco e Trestina. Adesso ci aspettiamo che Sindaco e Giunta tengano fede alla parola data e vengano in audizione in Consiglio regionale a sostenere la mia proposta a favore dei cittadini”. Oliviero Dottorini, capogruppo Idv e presidente della Prima Commissione (Bilancio e Affari istituzionali), annuncia di aver presentato una proposta di emendamento a Dap e Bilancio per consentire di erogare aiuti e incentivi alle famiglie colpite dall'inquinamento dei pozzi, “costrette di fatto ad un allaccio oneroso all'acquedotto pubblico”.
Nel ricordare che, dopodomani, mercoledì 13 marzo, alle ore 9.30, a Palazzo Cesaroni, i sindaci di tutte le città dell'Umbria, assieme ad altri soggetti, sono stati invitati a portare il proprio contributo in sede di audizione al Dap, il documento di programmazione che predispone i finanziamenti della Manovra di Bilancio, Dottorini rimarca come il suo gruppo consiliare si sia assunto “un preciso impegno davanti ai cittadini e - assicura -, abbiamo intenzione di portarlo a termine fino in fondo, a costo di essere i soli a sostenere una battaglia di giustizia ed equità, che vede cittadini e famiglie dover sostenere spese, a nostro avviso non dovute, per risolvere una situazione di inquinamento da trielina rispetto alla quale non hanno alcuna responsabilità”.
“È giusto ricordare che i cittadini di Riosecco e Trestina, secondo l'ordinanza emessa dal sindaco Bacchetta – aggiunge il capogruppo regionale Idv -, non solo non possono usare l'acqua del pozzo per usi domestici, ma neppure per innaffiare l'orto, venendo privati quindi di diritti fondamentali e costretti di fatto all'allaccio oneroso all'acquedotto pubblico. Quella che proponiamo – spiega - è una soluzione lineare ed economicamente sostenibile: aumentare i canoni per le aziende che imbottigliano l'acqua minerale, che attualmente sono a dir poco irrisori, e destinarne i proventi all'aiuto delle famiglie che hanno subito un danno ambientale difficilmente quantificabile”.
“Adesso – va avanti Dottorini – è il momento di fare squadra e il Comune di Città di Castello deve armarsi di coerenza e assumersi le proprie responsabilità, venendo a Perugia a difendere e sostenere la nostra proposta per il bene dei cittadini tifernati e dell'intera regione. Individuazione dei responsabili e bonifica dell'area inquinata- conclude - sono le priorità e devono procedere di pari passo con un indennizzo per chi, in questi momenti di gravi crisi economica, si trova costretto a sostenere spese ulteriori rispetto a Imu, bollette e ordinari balzelli cui i recenti governi ci hanno abituati”.
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