PERUGIA - “I dati del monitoraggio dell’Arpa parlano chiaro: diversi comuni della nostra regione hanno superato i limiti di Pm10 ammessi dalla legge per più di sette giorni consecutivi. È doveroso ricordare che i sindaci sono i diretti responsabili della salute pubblica ed hanno tutti gli strumenti per poter agire a fronte di emergenze come questa. È fondamentale che prendano in mano la situazione ed agiscano immediatamente con tutte le misure precauzionali possibili per ripristinare da subito una qualità dell'aria accettabile”.

 

Così il capogruppo regionale dell'Idv, Oliviero Dottorini per il quale “la Regione deve fare la propria parte agendo con la massima tempestività e attivarsi in tutte le maniere perché i Comuni facciano ciò che è loro obbligo”. Dottorini annuncia di aver presentato un’interrogazione urgente all'assessorato regionale all'Ambiente per conoscere quali azioni intende mettere in atto “per superare la situazione di emergenza che continua a colpire i comuni umbri”.
 
Iil consigliere regionale, che nella sua nota fa riferimento anche alla sua carica di presidente di “Umbria Migliore”, spiega che dai dai monitoraggi “emerge una situazione assai preoccupante che richiede misure urgenti da parte di tutte le istituzioni. Sono infatti 7 i comuni, su 11 monitorati, che hanno superato i limiti di pm10 ammessi dalla legge, per più di sette giorni consecutivi. La situazione è particolarmente grave a Terni dove, anche nel 2013 è stato ampiamente superato lo sforamento dei limiti consentito annualmente, ma preoccupa fortemente anche la situazione di Foligno e Città di Castello che condividono un triste secondo posto. Dal 2005 – aggiunge - e fino all'anno scorso, l'assessorato all'Ambiente si è fatto carico di proporre a Province, Comuni ed Arpa, delle linee guida o protocolli d'intesa in cui erano esplicitati in maniera molto chiara tempi di intervento e misure da mettere in atto in caso di sforamento dei limiti per più di tre giorni consecutivi. Non si capisce perché, quest'anno, non si sia presa un’analoga iniziativa che, a nostro parere, costituisce l'azione minima da cui partire”.

 

Per Dottorini, “la buona qualità dell'aria è un diritto di tutti i cittadini e un requisito fondamentale per la salute pubblica. È piuttosto sconcertante – commenta - dover constatare che in città come Terni, dove esiste un problema atavico di inquinamento atmosferico, si faccia poco o nulla per elevare la qualità dell'aria ed è altrettanto triste vedere che città di più modeste dimensioni come Foligno e Città di Castello siano interessate da fenomeni che dovrebbero riguardare ben altri contesti urbani. Ad oggi – rileva - risultano solo timidi provvedimenti presi dai Sindaci di alcuni dei comuni interessati dal fenomeno, ma evidentemente sono assolutamente insufficienti, tant'è che dall'ultimo bollettino Arpa risulta che tutti i Comuni monitorati sono fuori dai parametri ad eccezione di Amelia e Orvieto. È ora di fare sul serio – continua -, innanzitutto informando a dovere i cittadini delle ordinanze emesse e poi assumendo provvedimenti realmente efficaci e risolutivi. Evidentemente ci troviamo di fronte a realtà in cui non esistono piani per la mobilità sostenibile o, se esistono, stanno fallendo miseramente”.

 

“In questi giorni – ricorda Dottorini - il Consiglio regionale ha licenziato il Piano qualità dell'aria predisposto dalla Giunta, ma è fondamentale attivare misure tempestive e concrete da subito, perché la situazione attuale non consente indugi. È necessario, da subito – conclude -, ripartire almeno con le azioni previste dall'ultimo protocollo d'intesa ed estenderle a tutti i comuni in cui si sono verificati i superamenti dei limiti”.

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