Il Comitato Regionale INPS dell’Umbria, riunitosi in data 25 gennaio 2022, esprime forte preoccupazione per la situazione relativa alla dotazione organica in cui versa l’Istituto e in particolare la nostra regione.

Da una analisi effettuata, la situazione in Umbria si presenta ancora più preoccupante rispetto a quanto già esternato durante la presentazione del Rendiconto sociale 2020 avvenuto nel mese di ottobre ultimo scorso. Al mancato turn over che si è protratto per quasi dieci anni, si sono aggiunte uscite per mobilità, quiescenza e altri motivi che hanno messo in serie difficoltà la struttura organizzativa nella sua interezza in tutto il territorio regionale. Al 31 dicembre 2019, anno di insediamento di questo Comitato, in Umbria i dipendenti erano 456. Al 1° gennaio 2022 sono 386, il minimo storico mai raggiunto. Nell’anno in corso sono previsti ulteriori 19 pensionamenti certi, oltre alle probabili uscite che potranno interessare i vincitori di concorso in altre Amministrazioni, che andranno a sommarsi a quelle già avvenute. La situazione diventa assolutamente insostenibile.

Se non saranno presi provvedimenti immediati, l’Istituto nei prossimi mesi si troverà ad essere senza informatici, senza medici, senza tecnici oltre alla carenza delle altre figure professionali. Tutto ciò metterà a rischio l’espletamento dei servizi, aumentando di gran lunga i tempi di risposta nei confronti degli utenti, producendo inevitabilmente liste di attesa e facendo accumulare giacenze, soprattutto per quanto riguarda le invalidità civili. “Le aziende, i lavoratori, gli utenti e i cittadini tutti devono sapere – dice il presidente del comitato regionale Ivano Fumanti – che se si verificheranno ritardi e disservizi, sarà solo per questo motivo e non per negligenza da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto. Abbiamo approvato un Ordine del Giorno all’unanimità che abbiamo inviato agli organismi dirigenti nazionali dell’INPS chiedendo

Di velocizzare al massimo l’espletamento delle procedure concorsuali rispetto ai concorsi già banditi;

Di velocizzare la costituzione delle relative graduatorie al fine di procedere quanto prima alle assunzioni, consapevoli che gli eventuali nuovi assunti avranno necessità di un periodo medio/lungo di formazione prima di essere in grado di espletare le mansioni a cui saranno assegnati;

Di procedere all’assegnazione del personale soprattutto in un numero congruo rispetto al fabbisogno delle sedi, dando priorità dove più forte è la necessità”.

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