PERUGIA - Il consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti dell'Umbria, “preoccupato per il moltiplicarsi di 'avvertimenti', querele e citazioni civili con richieste di risarcimento a danno dei giornalisti, individua in tali comportamenti un evidente tentativo di limitarne l'attività”.

In un comunicato, l'Odg dell'Umbria sottolinea che “questa situazione, riconducibile troppo spesso a mere iniziative strumentali, compromette un diritto essenziale in democrazia, determinando un clima di intimidazione che costituisce un fattore di grave depressione culturale anche a danno del cittadino utente”.

La presa di posizione dell'Ordine prende spunto da un episodio di questi giorni che ha coinvolto una giornalista a Perugia (cui esprime “solidarietà”), rilevando che “e' solo l'ultimo e si aggiunge ad una lunga e preoccupante lista. Nel sottolineare come questi atteggiamenti non abbiano altro scopo che di 'avvertire' preventivamente il cronista sui pericoli cui andrebbe incontro scontrandosi con chi evidentemente ha forza e risorse per tentare di mettere bavagli a chi ha il dovere della completezza dell'informazione”.

Quindi l'Odg umbro “fa appello al senso di responsabilità di chi è chiamato a rappresentare le istituzioni democratiche, affinché si eriga un argine nei confronti di chi adotta simili comportamenti lesivi della correttezza dell'informazione. Tale fenomeno in questi anni si è ulteriormente aggravato in tutta Italia, tanto che i risarcimenti richiesti ai giornalisti raggiungono cifre di diverse centinaia di milioni di euro, mettendo in seria difficoltà, fino all'autocensura, intere redazioni costrette a subire le pressioni delle loro aziende, preoccupate degli effetti possibili di tali richieste. Tutto ciò diventa oltremodo preoccupante in una piccola regione come l'Umbria dove anche le realtà editoriali sono più fragili. Per tali ragioni si invita il consiglio nazionale a farsi partecipe di iniziative che riportino la questione all'ordine del giorno del Parlamento per riavviare l'iter di una riforma di una materia complessa in cui oltre a tutelare le persone offese si salvaguardi il diritto alla manifestazione del pensiero ed alla crescita culturale dell'intera comunità, facendo proprio quanto affermato dalla Corte europea dei diritti dell'Uomo (“non soltanto le informazioni o le opinioni accolte con favore o considerate inoffensive o indifferenti, ma anche l'informazione e le opinioni che urtano, o inquietano; ciò è richiesto dal pluralismo, dalla tolleranza e dallo spirito di apertura senza i quali non si ha una società democratica”).

L'Ordine dell'Umbria, “riconfermando l'impegno su questo delicato fronte per il diritto-dovere ad informare ed essere informati con correttezza e completezza, schierandosi a fianco dei colleghi minacciati e intimiditi e di tutti i cronisti annuncia l'intenzione di proporre sul tema iniziative di riflessione e approfondimento con giuristi, magistrati ed esponenti delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche al fine di rafforzare gli argini contro chi vuole con arroganza limitare i diritti democratici e proporre misure legislative adeguate”.
 

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