PERUGIA – l’andamento dell’influenza stagionale in Umbria non presenta differenze rispetto agli altri anni, con eccezione, naturalmente, della pandemia, e viene costantemente monitorato. Per quanto riguarda i colpiti l’Umbria è leggermente al di sopra della media nazionale, l’11 per mille contro il 10 per mille, ma non c’è da temere perché si tratta di un andamento che conferma quanto sostenuto dagli esperti, ovvero che il picco si sarebbe avuto fra la fine di gennaio e i primi di febbraio.

Queste le assicurazioni venute oggi dalla Regione (Direzione Sanità) che smentiscono, quindi, l’allarme ingiustificato provocato da alcuni quotidiani che avevano riferito di 10 mila cittadini costretti a letto.

Quanto alle fasce d’eta – si spiega nella nota inviata alla stampa, ad ammalarsi in Umbria, come del resto in Italia, sono soprattutto bambini e ragazzi, mentre gli ultra 65enni, essendo stati in gran parte vaccinati (più del 70%), si ammalano di meno, nonostante che quest’anno la copertura vaccinale sia leggermente diminuita.

La Direzione Sanità fa comunque presente che quest’anno, su indicazione del ministero della Salute, gli eventuali casi gravi o i decessi, considerato che ancora sta circolando anche il virus pandemico A(H1N1)v, vengono segnalati tramite una specifica scheda: «Sinora si è avuta una notifica di decesso (peraltro in un soggetto già gravemente ammalato) ai primi di gennaio».
Poiché – si spiega - le epidemie stagionali sono causate sempre da più di un virus, per identificare i ceppi circolanti e contribuire alla decisione sulla composizione del vaccino antinfluenzale per la stagione successiva, è in funzione anche in Umbria una specifica sorveglianza “virologica”: alcuni campioni biologici, prelevati dai medici “sentinella” o provenienti da eventuali casi ricoverati negli ospedali, vengono esaminati dal Laboratorio di Virologia dell’Università di Perugia (accreditato a livello nazionale) e segnalati all’Istituto Superiore di Sanità. In Umbria stanno circolando i tre tipi di virus previsti (A(H1N1)v, AH3N2 e B), per i quali si è vaccinato in autunno, così come nel resto del Paese.
Vi sono poi da osservare alcune semplici precauzioni per limitare il diffondersi dell’epidemia, come lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o gel alcolici, coprire con un fazzoletto di carta da gettare bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce, rimanere a casa e a riposo soprattutto nella fase iniziale della malattia..
 

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