ROMA - L'andamento del tasso tendenziale di crescita dei prezzi al consumo nelle citta' capoluogo di regione e' notevolmente differenziato: Potenza (+5,3%), Venezia (+4,4%) e L'Aquila (+4,1%) sono le citta' in cui i prezzi registrano gli aumenti piu' elevati rispetto a febbraio 2011.

E'quanto rileva l'Istat, aggiungendo che le variazioni piu' moderate riguardano Firenze (+2,8%) e Perugia (+2,9%).

A febbraio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettivita', comprensivo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei confronti di febbraio 2011 (era +3,2% a gennaio). Il dato definitivo conferma la stima provvisoria. Lo comunica l'Istat. L'inflazione acquisita per il 2012 e' pari all'1,9%. L'inflazione di fondo, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, scende al 2,2% dal 2,3% di gennaio 2012.

Al netto dei soli beni energetici, il tasso di crescita tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo sale al 2,3% (era +2,2% a gennaio). La lieve accelerazione dell'inflazione deriva dall'aumento del tasso di crescita tendenziale dei prezzi dei beni (+4,2%, dal +3,9% di gennaio 2012), soltanto in parte compensato dal calo di quello dei servizi (+2,2%, dal +2,3% del mese precedente). Come conseguenza di tali andamenti, il differenziale inflazionistico tra beni e servizi aumenta di quattro decimi di punto rispetto al mese di gennaio.

I maggiori incrementi congiunturali dei prezzi rilevati a febbraio a livello nazionale - rileva sempre l'Istat - riguardano le divisioni Trasporti (+0,9%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,8%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,6%) e Abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (+0,4%).

Stazionari rispetto al mese precedente risultano i prezzi delle Bevande alcoliche e tabacchi e dell'Abbigliamento e calzature, mentre sono in diminuzione quelli delle Comunicazioni (-0,6%) e dei Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,1%).

Rispetto a febbraio 2011, i maggiori tassi di crescita interessano i Trasporti (+7,5%), l'Abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (+7,2%) e le Bevande alcoliche e tabacchi (+6,1%). Quelli piu' contenuti Ricreazione, spettacoli e cultura (+1,0%) e Servizi ricettivi e di ristorazione (+1,3%).

I prezzi delle Comunicazioni e dei Servizi sanitari e spese per la salute risultano in flessione (rispettivamente, -2,4% e -0,1%). Il confronto tra i tassi tendenziali di febbraio e quelli di gennaio mostra le accelerazioni piu' marcate per Ricreazione, Spettacoli e cultura, per Prodotti alimentari e analcolici. Si accentua il calo su base annua dei prezzi delle Comunicazioni.

Nel dettagli,a febbraio la benzina sale del 18,6% (+17,4% gennaio) su base annua e del 2,0% su base mensile. L’Istat specifica che il prezzo del gasolio per i mezzi di trasporto sale del 25,5% in termini tendenziali (+25,2% gennaio), il rialzo maggiore dal luglio del 2008, e dell'1,4% sul piano congiunturale.

A febbraio il rincaro del cosiddetto carrello della spesa, cioe' i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza (dal cibo ai carburanti), e' del 4,5% su base annua. Il rialzo, superiore al tasso d'inflazione (3,3%), risulta il maggiore dall'ottobre del 2008.

I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza subiscono cosi' forti rincari, basti pensare che su base mensile aumentano dello 0,7% e il rialzo tendenziale del 4,5% rappresenta una forte accelerazione rispetto al +4,2% di gennaio. Analizzando ì singoli prodotti, sul fronte energia, oltre a benzina e diesel, si evidenzia l'aumento dei prezzi del gas naturale (+15,6% in termini tendenziali) e del prezzo del gasolio per riscaldamento (+14,4% su base annua).

Quanto al capitolo trasporti, si registrano aumenti congiunturali consistenti per i prezzi del trasporto aereo passeggeri (+6,4%), che crescono su base tendenziale dell'11,3% (era +8,2% a gennaio). Inoltre, guardando agli alimentari, non si arresta la corsa del caffe' (+14,6%).

Sempre a febbraio l'Istat segnala in particolare un forte aumento dei prezzi dei vegetali freschi, +8,7% in termini congiunturali, su cui hanno pesato, spiegano i tecnici dell'Istituto, le tensioni sui mercati all'origine e all'ingrosso dello sciopero degli autotrasportatori, di fine gennaio, e gli eventi climatici sfavorevoli, ovvero la gelata di inizio febbraio.
 

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