PERUGIA - L'aumento dell'inflazione nel mese di febbraio del 2,5 per cento era piu' che prevedibile, ma il vero pericolo arriva dal fatto che tira una brutta aria in generale sull'economia umbra che non fa presagire nulla di buono'': cosi' il presidente regionale di Confesercenti, Sandro Gulino, secondo il quale ''il vero allarme per imprese e famiglie umbre riguarda l'effetto combinato tra inflazione ed aumento delle tariffe, soprattutto quelle locali, per le quali si corre il serio rischio di aumenti anche nell'ordine del 4 per cento, con effetti pesanti sui bilanci delle piccole e medie imprese e sulle tasche dei cittadini''.

La Confesercenti regionale - rende noto lo stesso Gulino in un comunicato - sta incontrando tutti i sindaci dell'Umbria ''per chiedere a gran voce di non aumentare ulteriormente l'imposizione fiscale''. Per Gulino, ''e'chiaro che con l'immobilismo in politica economica non si va da nessuna parte. Si deve agire subito e si deve cominciare cancellando sprechi e spese inutili. Gli alibi, anche alla luce del nuovo patto di stabilita', sono finiti e soprattutto non possiamo pensare che si possa continuare a percorrere la via di incrementi fiscali a danno delle imprese e delle famiglie''.

Condividi