Di Ciuenlai - Bisogna ammetterlo. La scesa in campo di Vittoria Ferdinandi nella corsa a Sindaco di Perugia ha completamente riaperto una partita che tutti gli osservatori pensavano già chiusa, con  largo margine, a favore della destra. I numeri  delle rilevazioni darebbero ormai inevitabile il ballottaggio tra le due contendenti. E che la situazione si è ingarbugliata lo si capisce dal fatto che  diversi esponenti del centrodestra starebbero iniziando  a mugugnare sulla scelta della Scoccia ritenuta un “candidato debole di una coalizione forte”. Dicono così perchè gli stessi numeri, che darebbero più di una speranza alla Ferdinandi , confermerebbero invece il  largo dominio della destra (anche se in calo anche questo) nel voto alle liste. Insomma la gioa di una vittoria del candidato indipendente del “campo Largo” potrebbe essere “strozzata” da uno scenario che in gergo chiamano “Anatra Zoppa” (Sindaco in minoranza nel Consiglio Comunale).

Comunque il successo (oltre ogni previsione) della “Vittoria” è innegabile. E’ sostanzialmente dovuto ad alcuni elementi che la candidata o chi la consiglia hanno azzeccato in questo inizio di campagna elettorale. La Ferdinandi ha fatto il suo giro tra quartieri e frazioni presentandosi come una figura indipendente con un suo progetto di città senza farsi accompagnare e vedere  insieme ai “soliti noti” dei partiti che l’appoggiano, che godono di una popolarità pari a zero.

Insomma una “Civica di Sinistra” che cerca di costituire e di presentare quella novità  che gli elettori perugini e umbri cercano, ancora spaventati dal ritorno di “quelli di prima” (l’ex centrosinistra) e delusi da quelli di dopo (l’attuale maggioranza di centrodestra).

Si di sinistra senza paura, convinta che questo non sia un  handicap ma una ghiotta opportunità, in una città nella quale tantissimi che votavano “i rossi” sono passati al primo partito di oggi, quello dell’astensione, non sentendosi più rappresentati da niente e da nessuno. 

Infine l’idea di un progetto slegato dal passato è forte e geniale nello stesso tempo, perchè si  proietta in una dimensione che ha completamente spiazzato il centrodestra. Loro si aspettavano una campagna elettorale fondata sulle polemiche attorno a chi ha lasciato più buche, su chi ha tenuto peggio i parchi, su chi ha tagliato di più i servizi. Un confronto nel quale la destra ha per due lustri, stracciato le minoranze rendendole innocue e invisibili.  

E invece la Ferdinandi ha fatto quello che il Pd non è riuscito a  fare in 10 anni. Ha costruito un’idea di futuro che suona come un’ammissione di colpa dei tanti, troppi errori del passato. Tutto risolto dunque? Manco per niente!

Vedo un pericolo che somincia già a manifestarsi e che può ribattezzare ”Vittoria” in “Sconfitta”. I bagni di folla di queste ultime settimane stanno, piano piano, stimolando qualche forza politica che l’appoggia ad “approfittare” per tentare di intestarsi un possibile successo. Ecco se inizia a percepirsi nell’immaginario collettivo che la Ferdinandi è una  candidata  “targata” PD i vantaggi accumulati in quest’ottimo (per lei)  inizio di campagna elettorale svanirebbero in un secondo.  Far circolare notizie secondo le quali si è addirittura iscritta ai democratici, non aiuta.

Chi vuole  sloggiare la destra da Palazzo dei Priori deve rispolverare quella cosa che si chiama “spirito di servizio”. Se vuole avere una qualche chance di rivincita, chi ha depauperato in pochi anni, qualcosa come il 35% dei voti, per una volta faccia una scelta intelligente; si metta da parte e speri che Vittoria riesca a resuscitare  quella “sinistra sommersa” che con altri partiti, altre politiche e altri dirigenti sarebbe ancora maggioranza a Perugia e in Umbria. 

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