ROMA - Cosa devono fare i cattolici dopo l'annuncio di Benedetto XVI del nuovo incontro delle religioni mondiali per la pace ad Assisi? ''Pregare il buon Dio affinche' quest'incontro non si faccia''. E' lapidario il giudizio del capo dei tradizionalisti lefebvriani, mons. Bernard Fellay, sulla giornata interreligiosa di preghiera convocata da papa Ratzinger per il prossimo ottobre nella citta' francescana, a 25 anni da quella indetta da Giovanni Paolo II.

In un'intervista al sito dei lefebvriani francesi La Porte Latine, il superiore della Fraternita' Sacerdotale San Pio X dice di vedere come ''un mistero'' il fatto che Ratzinger, assente all'incontro di Assisi del 1986, ora voglia commemorarlo ripetendolo. ''Forse ha subito pressioni o influenze - dice mons. Fellay -. Probabilmente e' spaventato dagli atti anti-cristiani, dalle violenze anti-cattoliche: le bombe in Egitto, in Iraq''.

Per il prelato ultra-tradizionalista, una nuova Assisi ''e' un atto non dico di disperazione, ma cui manca disperatamente una causa''. Cosa devono fare allora i cattolici? ''Pregare perche' il buon Dio intervenga in un modo o in un altro affinche' quest'incontro non si faccia, e in ogni caso perche' cominci gia' ora a porre riparo''.
 

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