PERUGIA - A seguito del grave incendio che si è sviluppato nella giornata di ieri all'interno della struttura di stoccaggio della Biondi Recuperi nella zona industriale di Ponte San Giovanni, il Partito Democratico chiede al Sindaco Romizi di fare chiarezza sulla situazione e sui rischi per la salute degli abitanti delle zone maggiormente colpite.

Già il direttore dell'Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa), dottor Walter Ganapini – si spiega in una nota-, nella giornata di ieri ha parlato del rogo di rifiuti come reato sentinella e inviato subito sul luogo la centralina mobile di rilevamento per misurare l'inquinamento generato dalla nube tossica a seguito dell'incendio.

Nel tardo pomeriggio di ieri, quando la situazione è apparsa in tutta la sua gravità, l’amministrazione cittadina ha iniziato a diffondere comunicazioni attraverso le principali piattaforme social: dapprima con la generica raccomandazione di tenere porte e finestre chiuse, poi, quasi alle 23.00, comunicando l’elenco delle scuole che sarebbero rimaste chiuse.

Dalla lista risultavano mancanti alcuni dei plessi scolastici più vicini all’impianto di stoccaggio come ad esempio le scuole di Collestrada, Pretola e Ponte Valleceppi, oltre all’ITTS Volta in via Assisana, inseriti poi in fretta e furia durante la notte mano a mano che genitori e insegnanti ne sottolineavano le mancanze tramite i social network.

Oltre ad una generica ordinanza contingibile urgente che impone alcuni accorgimenti di tipo alimentare, nulla è stato fatto per le varie aziende che insistono nella zona industriale di Ponte San Giovanni e che sono in prossimità della Biondi. Dopo ore dall’incendio, nessuna comunicazione è stata diffusa in merito al tipo di inquinanti che sono stati dispersi nell’aria e alla qualità della stessa che stanno respirando da ore gli abitanti dei centri interessati.

Nelle ore concitate dell’incendio, molti cittadini hanno chiesto chiarimenti all’amministrazione. Se da una parte i dipendenti comunali cercavano di soddisfare le richieste della cittadinanza, dall'altra la politica non rispondeva ed in particolare i collaboratori della Giunta, a fronte di legittime richieste di chiarimenti ed informazioni da parte di una popolazione impaurita e giustamente preoccupata per la propria salute, hanno, come loro costume, utilizzato i social come una clava per tacitare le proteste, deridere le domande, offendere ed insultare. Siamo da sempre e ancor più convinti che determinati comportamenti non appartengano al vivere civile di una comunità in nessuna situazione, e in particolare in una condizione emergenziale come questa.

Auspichiamo che nella seduta di Consiglio Comunale di oggi il Sindaco in prima persona riferisca sulla situazione portando dati certi sulla qualità dell’aria che si sta respirando nella zona interessata e, a seguito del forte vento, in tutta la città. Confidiamo che la Magistratura, che ha prontamente aperto un fascicolo d’indagine, faccia emergere eventuali responsabilità per un evento, doloso o accidentale che sia, i cui effetti negativi si riverbereranno sulla città di Perugia anche nel futuro prossimo.

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