PERUGIA - Sono aumentati nel 2011 gli incendi boschivi in Umbria, ma i dati offrono risultati comunque buoni soprattutto se messi a confronto con altre regioni. Questo il quadro generale che e' emerso stamani durante l'illustrazione, che si e' tenuta presso la Prefettura a Perugia, delle attivita' realizzate e dei risultati conseguiti con la campagna antincendi boschivi 2011, ''messa in campo grazie ad una sinergia efficace tra Regione, prefettura, vigili del fuoco e Corpo forestale dello Stato''.

Lo hanno sottolineato, nei loro interventi, il prefetto, Enrico Laudanna, l'assessore all'agricoltura e alle foreste della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, il direttore regionale del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, Gioacchino Giomi, ed il responsabile del Centro operativo antincendio boschivo del comando regionale del Corpo forestale dello Stato, Giorgio Vernata.

Secondo i dati presentati, in Umbria si sono verificati nel 2011 119 incendi boschivi (94 in provincia di Perugia, con piu' casi anche nell'Altotevere rispetto al 2010, e 25 a Terni) che hanno percorso una superficie di circa 223 ettari complessivi di bosco, per una superficie media di circa 1,8 ettari per incendio.

''Nel 2007, invece, la superficie media era 6,5 ettari - ha affermato il responsabile del Corpo forestale - segno questo di una riduzione notevole dell'estensione degli incendi. Un dato che dimostra un'efficace prontezza di intervento, anche se il 2011 e' stato un anno che ha interrotto il trend positivo di riduzione del fenomeno che era iniziato nel 2007''.

''Non sono di meno gli incendi rispetto al 2010 - ha ribadito l'assessore Cecchini - ma c'e' un'Umbria che fa squadra e fronteggia molto bene la situazione. Se poi si guardano anche i dati delle altre regioni non possiamo che essere soddisfatti''.

Un aspetto, quest'ultimo, sottolineato anche dal direttore regionale dei vigili del fuoco: ''Il dispositivo - ha detto - messo in atto insieme a Regione e Corpo forestale si e' dimostrato efficace visto il confronto con le regioni italiane. La scelta di poter intervenire con due squadre apposite, oltre a quelle previste per l'attivita' ordinaria, durante il periodo piu' cruento per gli incendi si e' rivelata una buona scelta''. ''Questa - ha aggiunto - e' una sinergia tutta umbra, che non c'e' altrove''.

L'assessore regionale ha inoltre voluto evidenziare le competenze (''complessivamente sono 2mila le persone coinvolte'') e le risorse messe in campo in questa campagna, affermando che ''per salvaguardare il 44% di superficie totale boschiva che si ha in Umbria, la Regione ha investito 1 milione e 200 mila euro, compreso anche il controllo aereo svolto con il Corpo forestale dello Stato, che si e' dimostrato anche molto utile in 23 incendi''.

Tra le competenze di chi opera in questo campo c'e' anche quello, e' stato evidenziato, di prevenire e bloccare le cause. Quest'anno in Umbria la percentuale di incendi dolosi e' stata del 52% (dato italiano, invece, 65%) con le principali cause che rimangono quelle del bracconaggio e della piromania.

La percentuale degli incendi colposi invece e' del 23% (19% in Italia), mentre quella per cause dubbie e' del 24%. Non si sono invece verificati incendi accidentali e naturali. Come indicato dai risultati presentati, settembre risulta essere il mese peggiore, quello in cui si sono verificati maggiori danni (''solitamente e' luglio'', ha ricordato Vernata).

Nel concludere i lavori, il prefetto di Perugia ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati nell'attivita' di programmazione e gestione, le diverse istituzioni coinvolte e, soprattutto, gli operatori ''che - ha affermato Laudanna - con impegno e dedizione hanno fronteggiato sul campo questa delicata emergenza''.

 

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