Inaugurato a San Feliciano il primo parco giochi inclusivo del Trasimeno
MAGIONE – Inaugurato a San Feliciano di Magione “Parcobaleno” primo parco giochi in cui tutti i bambini, anche con disabilità, potranno divertirsi insieme, senza barriere o divisioni
Su una coloratissima pavimentazione anti-trauma realizzata dagli operai del Comune, accanto ai giochi tradizionali sono stati collocati due giochi a cui possono accedere anche bambini in carrozzella. Uno dei giochi, denominato “percorso per un sorriso”, è dotato di due rampe, una di accesso e una di uscita per carrozzelle, con un’inclinazione ridotta per permetterne l’utilizzo ai diversamente abili.
Il gioco è stato acquistato grazie ai fondi raccolti dalle associazioni del borgo lacustre, in primis la locale proloco. Il secondo è un’altalena a cestone acquistata dall’Amministrazione comunale.
“Parcobaleno - ha spiegato Stefania Stefanoni, promotrice dell’iniziativa insieme a Lucia Costantino proprietaria del chiosco di San Feliciano – è il primo esempio di parco attrezzato in cui sono stati installati giochi che consentono anche a bambini con disabilità di divertirsi insieme, senza barriere o divisioni. La nostra iniziativa nasce dalla convinzione che una società si può dire civile quando garantisce a tutti i bambini gli stessi diritti, compresi quelli del gioco”.
Un’iniziativa che ha trovato subito il supporto delle associazioni del luogo, tra cui la locale proloco, che si sono impegnate, attraverso varie iniziative, a raccogliere i fondi per realizzare il progetto e dell’amministrazione comunale che, incoraggiata dall'iniziativa spontanea dei residenti sul delicatissimo tema della disabilità infantile, ha investito nel progetto circa 25mila euro.
Il primo cittadino, nel ringraziare le promotrici dell’iniziativa e le associazioni che hanno dato il loro contributo a far nascere il “Parcobaleno” ha sottolineato che: “la concezione che sta alla base dell’area giochi di San Feliciano è un punto di partenza per la futura progettazione degli spazi gioco”.
All’elaborazione del progetto ha contribuito anche l’atleta Luca Panichi, noto per le sue scalate in carrozzina.
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