PERUGIA - Con 135 corsi di 27 lingue diverse per totali 44mila ore di docenza e 124 docenti impegnati, la Scuola lingue estere dell'esercito di Perugia si conferma, secondo il comandante della scuola, generale Gianfranco Di Luzio, un "polo di eccellenza, uno strumento di lavoro che garantisce efficacia e futuro alle forze armate del nostro paese".

L'intervento di Di Luzio ha aperto questa mattina l'inaugurazione dell'anno accademico 2011 della Scuola, che si e' svolta alla presenza del capo di stato maggiore dell'esercito, generale Giuseppe Velotto, e del rettore dell'Universita' per Stranieri di Perugia, Stefania Giannini, cui e' stata affidata la prolusione.

Di Luzio ha sottolineato come nel 2010 la scuola abbia consegnato 2.200 certificazioni secondo lo standard Nato ad elementi delle forze armate che, tra i chiostri del convento di Santa Giuliana, hanno appreso lingue che vanno dagli idiomi europei a quelli piu' rari, comunque utili per il lavoro nel mondo dei soldati italiani. "Questo soprattutto grazie - ha rimarcato Di Luzio - ai docenti, personale altamente qualificato ed esperto".

Il rettore Giannini ha sottolineato l'importanza della Scuola lingue estere dell'esercito, in un'ottica in cui la lingua e' "strumento di comunicazione e interazione sociale". "E' quindi - ha spiegato - bene inalienabile e diritto fondamentale della persona".

Giannini si e' poi soffermata sull'applicazione che tali insegnamenti possono avere nei 'teatri operativi'. "Superare la barriera di codici grammaticali e culturali - ha concluso - puo' contribuire in modo decisivo al funzionamento delle catene di comando e fa si' che una missione internazionale possa concludersi in tempi rapidi e con successo".
 

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