FOLIGNO - Soddisfazione viene espressa dalla Cia dell’ Umbria per i risultati acquisiti a seguito della capillare mobilitazione condotta dall’ Organizzazione per la modifica delle disposizioni riguardanti l’ Imu. Importanti novità per l’ agricoltura, infatti, sono state introdotte con la conversione in legge del d.l. 2 marzo 2012 n. 16.

Le principali interessano l'esenzione dall’ Imu per i fabbricati strumentali se ubicati in comuni classificati montani o parzialmente montani e l'abbattimento della base imponibile dell'imposta, laddove dovuta, per terreni agricoli a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali. “L’impatto per le aziende resta ancora rilevante – dichiara Catia Mariani, direttore generale della Cia dell’ Umbria - ma la previsione per il 2012 della possibile revisione delle aliquote da applicare ai fabbricati strumentali ed ai terreni agricoli, in base al gettito proveniente dal primo acconto, assicura al settore una sorta di clausola di salvaguardia che eviterà eccessi nel prelievo impositivo.” Per il responsabile nazionale del settore consulenza fiscale e finanziaria della Cia, Massimo Bagnoli, “con le modifiche apportate alla struttura dell'Imu, sostenute con una forte azione dalla nostra Confederazione, sono stati recuperati in parte due princìpi cardine della fiscalità: il primo tributario, cioè il divieto della doppia imposizione sui terreni e sui fabbricati rurali, asserviti strumentalmente all'attività agricola, tassati già da altre imposte (Irpef, reddito dominicale e in alcuni casi Ici); il secondo economico infatti, considerando che l'agricoltura è un settore notoriamente ad alta patrimonializzazione ma a bassa redditività e ha bisogno di consistenti beni immobiliari per produrre reddito, spostare l'imposizione dal reddito al patrimonio, senza correttivi fiscali e contributivi, avrebbe rappresentato un grave danno per tutto il mondo agricolo.”

Da registrare anche la ferma presa di posizione di Silvio Ranieri, segretario generale dell’ Anci Umbria, secondo il quale “nonostante i cambiamenti, l’ Imu rimane un’ imposta municipale solo nel nome; di fatto è statale perché ai Comuni non viene data alcuna autonomia nella sua applicazione e non porterà nessuna risorsa aggiuntiva ai loro bilanci.” “Rimangono tuttavia obblighi onerosi a carico degli agricoltori – sottolinea ancora Catia Mariani – come quelli dell’ accatastamento dei fabbricati rurali censiti al Catasto Terreni, da effettuare entro il 30 novembre, con l’ Imu che, se dovuta, si potrà pagare entro il 16 dicembre. Per questo è stato sottoscritto un Protocollo denominato significativamente “Convenzione Anticrisi” tra la Cia dell’ Umbria e delle Marche e i Collegi dei Geometri delle due regioni, che consentirà agli agricoltori di usufruire di servizi catastali ed urbanistici a prezzi bassi e omogenei per le due realtà regionali.”

Tutta la problematica dell’ Imu per l’agricoltura e degli accatastamenti sarà affrontata nel corso del convegno che la Cia ha organizzato a Foligno, a Palazzo Trinci in piazza della Repubblica, per la mattinata di giovedì 17 maggio. All’ incontro, che avrà inizio alle ore 9,30, oltre a Massimo Bagnoli parteciperanno: il sindaco di Foligno, Nando Mismetti; il direttore dell’ Agenzia per il Territorio di Terni, Angelantonio Aiello; Simone Meriggiola del Collegio dei Geometri di Ancona; Alessandro Rosini del Collegio dei Geometri di Perugia; Joseph Flagiello per l’ Anci Umbria; l’ esperto della Cia Maurizio Scaccia; i direttori generali della Cia dell’Umbria e di quella delle Marche, Catia Mariani ed Evasio Sebastianelli.
 

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