PERUGIA - ''La 'green economy' rappresenta un importante fattore di sviluppo e competitivita' per le imprese femminili''. E' quanto emerso nella tavola rotonda che, nell'ambito del ciclo di incontri tematici del progetto ''Emma'' di cui e' capofila la Regione Umbria, si e' svolta ieri nella sede della Direzione regionale alla Programmazione, innovazione e competitivita'.

Al dibattito, incentrato sul tema ''Quali spazi per le donne nella green economy'', hanno partecipato esperti della Regione Umbria e di Sviluppumbria, con il coordinamento di Antonio Boggia, docente di Economia ed estimo rurale ed ambientale alla Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi di Perugia.

Nel corso dell'incontro, sono stati illustrati alcuni esempi di imprese femminili che hanno accettato la sfida dell'economia ''verde'' e stanno gia' ottenendo buoni risultati. ''Una crescita compatibile con l'ambiente e' possibile ed auspicabile, ma - hanno sottolineato le imprenditrici intervenute - servono politiche a supporto della struttura produttiva di quelle piccole imprese che, oggi, in un momento di crisi economica profonda e diffusa, hanno bisogno di reperire le risorse necessarie per affrontare la nuova competizione''.

La Regione Umbria, e' stato ricordato, ''ha messo a punto misure rivolte alle imprese per sostenere interventi di riduzione dell'inquinamento ambientale attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie e per una gestione responsabile delle risorse energetiche mediante l'impiego e la diffusione di processi di produzione di energia derivante da fonti rinnovabili con particolare attenzione alle energie pulite (solare, geotermica, eolica, idroelettrica) al fine di ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche convenzionali''.

Inoltre, si stanno aprendo nuove opportunita': un progetto, ''Women in Green'', e' stato presentato al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dall'Assessorato Politiche energetiche e ambientali, Pari opportunita' del Comune di Perugia in collaborazione con Sviluppumbria, ''Cesar'' (Centro per lo sviluppo agricolo e rurale) e le Associazioni di categoria rappresentative delle imprese femminili con l'obiettivo di promuovere l'occupabilita' e l'imprenditoria femminile nel territorio, attraverso misure di consolidamento e/o riqualificazione, nei settori economici piu' innovativi, delle imprese femminili gia' attive.

Saranno una trentina le imprese femminili, dei tre comparti produttivi agricoltura, artigianato, commercio/turismo/servizi, che potranno usufruire di una serie di azioni congiunte, volte al consolidamento, con particolare attenzione alla formazione e alle pari opportunita' di investimento nel campo delle energie rinnovabili.
 

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