Il progetto per la realizzazione di un impianto di gasificazione da biomassa legnosa con potenza di 200Kw presso la zona industriale sud sta facendo discutere la nostra città e pone diversi interrogativi .

In linea generale, a proposito delle centrali a biomasse, è nota da sempre la posizione di Sinistra per Gualdo. Gli interventi e le lotte che in questi ultimi anni abbiamo ingaggiato proprio per impedire la realizzazione e la proliferazione nella nostra città di impianti che possono porre pregiudizio e nocumento all'ambiente e alla salute dei cittadini ne sono la più incontrovertibile delle testimonianze.

Durante gli anni della Giunta Morroni abbiamo contribuito ad impedire la realizzazione dell'ipotesi di una bioraffineria per la produzione di bioetanolo e a fermare quella della realizzazione di ben due impianti a biomasse.

Per quanto anche recentemente abbiamo sostenuto le ragioni dei cittadini nel corso della manifestazione contro il progetto di realizzazione di un impianto da 1 megawatt nel Comune di Fossato di Vico, in un Paese dalla memoria cortissima come il nostro, ci sentiamo in dovere di fare ancora una volta chiarezza e di ribadire il nostro pensiero sull'argomento.

Nell'imminenza delle elezioni amministrative, non ci sfugge infatti che esso sia soggetto alle più spericolate mistificazioni ed alle più incredibili strumentalizzazioni politiche ed elettorali e venga sommessamente utilizzato da forze e da personaggi che nessuna lezione possono insegnare a questo merito se non in materia di polemicuzza strapaesana e di falsificazione.

il PD è corresponsabile del Decreto Sviluppo Passera che semplifica le procedure di autorizzazione per la realizzazione di detti impianti; del Decreto Clini che consente la possibilità di bruciarci i rifiuti; della Delibera di Giunta regionale del maggio 2012 che deregolamenta la materia e permette una sorta di cambio di destinazione d’uso del territorio regionale (28 sono le richieste avanzate, 1 impianto ogni 30mila umbri, 1 impianto ogni 3 comuni e mezzo); dell’ultimo provvedimento votato a livello regionale sui CSS. Dire altre cose a Gualdo, quando chiunque potrebbe avvalersi di quei vantaggi normativi anche contro la volontà della popolazione e dell’amministrazione locale è come far posare una mosca in groppa ad un ippopotamo e pretendere che gli faccia dispetto.

Per le forze politiche che sostengono Morroni e compagnia vale quanto sopra. Per l’ex Giunta, nessuno escluso, è nota e va ricordata la volontà di accogliere ipotesi di realizzazione di simili impianti, anche attraverso il conferimento di una consulenza con il citato Prof. Cotana. C’avevano provato, l’abbiamo fermati.
Sandra Monacelli, da consigliere regionale, ha sottoscritto ben due mozioni, entrambe respinte, per consentire di bruciare i rifiuti nei cementifici o in impianti dalle stesse caratteristiche quale un giorno potrebbe essere, se sciaguratamente realizzato, quello di Fossato di Vico. Un bel daffare per Rosi e compagnia spiegare certe affermazioni di campagna elettorale con questo portato.

Detto questo, le motivazioni della nostra contrarietà all'impianto di gasificazione nella zona industriale sud non sono certo le stesse che ci hanno contraddistinto nel caso di quello di Fossato di Vico: proporzioni, tecnologie e rischi sono assolutamente incomparabili, non siamo peracottari, né vogliamo essere degli apprendisti stregoni che per opportunismi meramente elettorali fanno sciacallaggio sulle paure dei cittadini o fanno conto sulla disinformazione. Da alcune prese di posizione susseguitesi in queste settimane a Gualdo sembra quasi che si stia dando vita ad uno stabilimento come l'ILVA di Taranto o ad una centrale termonucleare di prima generazione.

La questione va invece riportata più seriamente su un giusto binario. L'impianto di gasificazione da biomassa legnosa con potenza di 200Kw presso la zona industriale sud non potrebbe mai diventare un inceneritore di rifiuti, esso non brucia direttamente biomassa e non immette direttamente fumi nell'aria via ciminiera. Parimenti, c'è il rischio concreto che esso possa fare da “stura” e da pilota per altre e più impattanti installazioni su un territorio già provato dalle conseguenze e dall'impatto ambientale delle attività delle vicine cementerie, dagli effetti delle piombemie derivanti dal lavoro negli opifici della ceramica, nello stesso territorio dove è già alta l'incidenza di neoplasie sulla popolazione e le tristi statistiche epidemiologiche stanno tutte lì a dimostrarlo.

Studiare volani per aggiungere ulteriori agenti climalteranti in un contesto già compromesso produrrebbe effetti ulteriormente nocivi sull'ambiente e sulla qualità della vita. Perseguire progetti, ancorché innovativi ed interessanti sul piano scientifico, senza una partecipazione preventiva e contro la volontà della popolazione produce solo conseguenze negative sul piano della coesione sociale. Il progetto in questione rappresenta uno “strappo” contro la vocazione del nostro territorio che, per quanto riguarda le energie rinnovabili, ha già scelto di puntare sul sole e sul vento.

Se in questo campo si deve certo investire ed accelerare in innovazione e ricerca, lo deve fare per una maggiore efficientizzazione energetica, per il risparmio, l'autoconsumo ed una mobilità più sostenibile.

 

Gianluca Graciolini

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