PERUGIA - “Il tema del diritto di voto e di cittadinanza agli immigrati residenti nel nostro paese va affrontato con scelte coraggiose, senza emotività e toni propagandistici, tenendo conto dei diritti e dei doveri delle persone e della coesistenza pacifica delle differenze”. Riassume così la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, la motivazione che ha spinto la Regione Umbria ad aderire alle campagne che prevedono la raccolta di firme di sostegno alle due proposte di legge di iniziativa popolare per la concessione di cittadinanza alle persone e ai minori di origine straniera nati e cresciuti in Italia e al diritto di voto ed eleggibilità ai lavoratori immigrati e con regolare permesso di soggiorno.

“La proposta della campagna ‘L’Italia sono anch’io’, promossa dal sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio – spiega la vicepresidente - prevede l’estensione della cittadinanza dopo 5 anni di residenza e di diritto ai nati in Italia. Un passaggio importante – ha detto – che evidenzia come la ridefinizione del concetto di cittadinanza sia oggi una delle grandi sfide della democrazia contemporanea, che possiamo vincere solo se sapremo acquisire la consapevolezza dei processi in atto su scala planetaria, processi questi, di lunga durata e destinati a determinare mutamenti strutturali. La storia recente – ha aggiunto - ci insegna che la cittadinanza ha rappresentato, non solo in Italia, il fondamento etico, giuridico e politico per la progressiva inclusione delle fasce più deboli della società nel sistema delle tutele e delle opportunità. Una questione strategica questa, se si pensa che i giovani immigrati già oggi rappresentano il 22 per cento degli stranieri residenti nel Paese e quelli nati in Italia il 13,5 per cento. Numeri estremamente significativi che ci impongono di farci carico delle aspettative delle seconde generazioni di immigrati, pensandoli come nuovi italiani. Pertanto – aggiunge Casciari - ogni scelta che tende ad avvicinare la cittadinanza sociale a quella politica, nonché a fornire, attraverso la partecipazione alla vita democratica, nuove opportunità di integrazione agli immigrati è, pertanto, auspicabile e lungimirante”.

Per la vicepresidente va in questa direzione anche l’iniziativa promossa dalla Regione Toscana e alla quale aderisce anche la Regione Umbria, in merito alla formalizzazione di una proposta di legge ordinaria al Parlamento fondata sul richiamo all’esigenza di riconoscere ai cittadini non comunitari residenti in Italia il diritto di voto e di eleggibilità.

“I dati Istat più recenti attestano una presenza in Italia di 4 milioni e mezzo di persone immigrate – ha detto la vicepresidente – Ci chiediamo fino a quando la nostra democrazia potrà permettersi di escludere da processi decisionali fondamentali una parte crescente di residenti sul proprio territorio che paga le tasse e contribuisce alla crescita economica e culturale del Paese. Per tale ragione, ogni scelta che tende ad avvicinare la cittadinanza sociale a quella politica, nonché a fornire, attraverso la partecipazione alla vita democratica, nuove opportunità di integrazione ai lavoratori stranieri è auspicabile e lungimirante”.
 

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