PERUGIA - “A questo punto, l’aspettativa è quella di un’approvazione in Consiglio Regionale, in tempi brevi e con una larga maggioranza, della mozione sull’istituzione di un Cie in Umbria, atto che ho presentato in questa legislatura, dopo averla proposta, ripetutamente, anche nella precedente”. E’ quanto commenta il consigliere Franco Zaffini, riscontrando i numerosi appelli che si sono levati, sia dall’opposizione che dalla maggioranza, nelle ultime settimane sulla stampa locale.

“Posto che finalmente anche il Sindaco di Perugia ha riconosciuto una situazione di degrado senza precedenti, causata perlopiù da immigrazione clandestina, mutando radicalmente l’approccio minimizzante che ha caratterizzato la prima metà del suo mandato – afferma l’esponente di Fare Italia – oggi notiamo che anche importanti rappresentanti parlamentari, espressione della maggioranza politica che governa la regione da oltre sessant’anni, chiedono che venga istituito un centro di identificazione ed espulsione in Umbria. Per quanto riguarda il sostegno dei colleghi d’opposizione, invece – prosegue Zaffini – mi sembra superfluo esprimere piena soddisfazione per l’appoggio esplicito alla mia mozione, manifestato dal collega Monni il quale, sono certo, si è reso portavoce di un pensiero condiviso tra i consiglieri del centro-destra, che si impegneranno con il sottoscritto per far si che l’atto venga discusso ed approvato già nella prima seduta di Consiglio utile”.

Secondo Zaffini l’istituzione di un Cie a livello regionale, così come previsto dal decreto Maroni che prevedeva un centro in ogni regione d’Italia (ad oggi sono 13, i più vicini Bologna, Modena e Roma), rappresenta la possibilità di trovare una soluzione concreta ai problemi correlati all’immigrazione, che consentirebbe di gestire in maniera organica i flussi regionali e di snellire le procedure di identificazione e di riconoscimento dello status di rifugiato o di clandestino, a garanzia di un intervento più rapido sia per gli eventuali rimpatri che per le collocazioni in strutture protette.

“La proposta del centro di identificazione ed espulsione, dopo essere stata liquidata, negli anni passati, con atteggiamenti e pregiudizi meramente ideologici – conclude Zaffini – sembra che oggi trovi accoglimento in maniera trasversale da destra a sinistra. Impegnarsi all’unanimità perché si realizzi nella nostra Regione, equivarrebbe a scrivere una pagina di buona politica e di buona amministrazione, quella che prende atto dei problemi sentiti dai cittadini e cerca di porvi rimedio con azioni concrete”.
 

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