di Michele Mencaroni

 

PERUGIA - La sala dei Notari, nella giornata inaugurale della settima edizione del festival del giornalismo, dopo Beppe Severgnini ( Corriere della Sera) e Anna Masera ( social media editor La Stampa ), ha ospitato Ezio Mauro, direttore de La Repubblica. L’evento, più che in un incontro, si è concretizzato in un’intervista. Infatti, la co – fondatrice del Festival Internazionale del Giornalismo Arianna Ciccone ha posto una serie di domande al direttore riguardanti la situazione politica attuale del nostro paese.

Ezio Mauro ha commentato, e dato un suo parere, su tutti i protagonisti della politica italiana e sui personaggi che più attualmente la influenzano, focalizzandosi in modo particolare su Pd, Grillo e Renzi. Parlando del Partito Democratico, ha espresso il suo pensiero dicendo che la campagna elettorale, e il conseguente risultato, sono stati una vera delusione. Il centro sinistra avrebbe, infatti, le carte per governare il paese e “la chiave inglese” per riparare la situazione dell’Italia. Tuttavia poiché “la chiave inglese rimane nel cassetto” e la campagna elettorale è stata fondata sul contenimento e sulla salvaguardia dei voti, il Pd non è riuscito, e non riesce tutt’ora a governare il paese. Passando al Movimento Cinque Stelle, e al suo leader Grillo, Mauro ha Detto che è stata una sorpresa per tutti e che per una parte dei suoi elettori rappresentava una speranza genuina. Ma, già dalle recentissime elezioni in Friuli Venezia Giulia, possiamo vedere che questa speranza sta già scemando, dato che il movimento non ha ottenuto né i risultati auspicati inizialmente da Grillo (che aveva dichiarato che il Friuli sarebbe stata una delle prime regioni conquistate) né tanto meno proporzionali a quelli ottenuti alle elezioni nazionali. Riguardo Renzi, è stato possibile fare un confronto con ciò che lo stesso Mauro aveva detto l’anno precedente, sempre in occasione del Festival. Nel 2012 il direttore, alla domanda “Le piace Renzi?” aveva risposto, con un sorriso: “Non molto”. Quest’anno ha invece riconosciuto che qualcosa nel sindaco di Firenze è cambiato, è avvenuta una maturazione. 

Tanto è vero che Mauro ha dichiarato che Renzi potrebbe essere la persona giusta per la guida del Pd se “riuscisse a fare come fa Enea con suo padre Anchise, durante la fuga da Troia” cioè prendere sulle sue spalle tutto il partito e, allo stesso tempo, ottenere i voti dell’elettorato di destra. Dovrebbe compattare la sinistra, sia la parte centrale che quella più “libera”. Una parentesi è stata riservata alle innovazioni della comunicazione. Al centro di questa parentesi ci si è soffermati sull’utilizzo di Twitter. Mauro ha dichiarato che, come tutte le innovazioni, anche questo social network ha dei vantaggi e alcuni svantaggi. Tra i pro troviamo sicuramente la contemporaneità, la velocità e l’immediatezza di notizia che ha portato Twitter. Tra i contro invece troviamo il fatto che nel web viene premiato quasi sempre il pensiero radicale e non quello “mediano”. Ezio Mauro ha concluso l’intervista dicendo che la politica sta piano piano subendo delle modifiche : alla notorietà si preferisce la fama, i cittadini diventano degli spettatori e, di conseguenza, la cittadinanza diventa una sorta di audience. Ma per cambiare le sorti di un paese c’è bisogno soprattutto di ristabilire valori ed ideali.

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