di Franco Granocchia*

PERUGIA - "Sei uomini morti sul lavoro in pochi giorni, sono un pugno sullo stomaco per la nostra regione. Non permetteremo che si parli di “coincidenza”, quando sei uomini escono di casa al mattino per lavorare e la sera non fanno ritorno alle loro famiglie non è una coincidenza. C’è qualcosa che non funziona in Umbria, un difetto negli ingranaggi della sicurezza sul lavoro, della prevenzione e della vigilanza. Per queste sei vittime il sistema umbro ha delle responsabilità. Dati non ufficiali sulle morti sul lavoro dell'Osservatorio Indipendente di Bologna, rivelano come l’Umbria sia balzata in testa nella graduatoria degli incrementi di “morte bianche” tra tutte le regioni Italiane.

Oltre il 60% di tutti i morti sono in agricoltura ed edilizia. Prima di tutto chiediamo che il nuovo Governo si metta all’opera per riportare la sicurezza sui luoghi di lavoro e per estirpare con forza ogni violazione alle norme sulla sicurezza. A queste sei famiglie va tutto il rispetto ed il doveroso cordoglio per la perdita dei loro cari e crediamo che sia opportuno a questo punto pensare ad un modo per commemorare queste gravi perdite. Queste vittime, diciotto dall’inizio del 2011 , meritano di essere ricordate , i loro nomi non possono essere dimenticati, per questo pensiamo che un atto commemorativo per questi caduti sul lavoro possa essere un gesto non soltanto simbolico per fissare nel 2011 l’anno più drammatico ma un punto di partenza affinché in Umbria vi sia testimonianza perenne del valore della vita e del lavoro".

*Capogruppo Idv Provincia di Perugia

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