Domani sera, martedì, il sindaco Boccali e gli assessori Pesaresi e Cardinali incontreranno i cittadini di Resina al circolo Arci. I manifesti recitano “Apertura Cava in località Resina”, e questo ci pare già un pessimo segnale. La decisione di creare un punto di estrazione è già definitiva, dunque?

Avremmo auspicato che in seguito alle rimostranze del comitato locale, forte del consenso di tutta la cittadinanza, e dei segnali di insofferenza interni alla maggioranza, si fosse innescato un dibattito serio e senza veti. Ci troviamo, invece, costretti a ribadire con forza quanto già espresso dal Capogruppo regionale Oliviero Dottorini: “L’ipotesi di una cava a Resina è assurda e inconcepibile”.

Perchè l’area nord ha pagato un prezzo altissimo in termini ambientali a tutto il comune di Perugia, perché questa scelta è in aperto contrasto con il programma del centrosinistra alle Amministrative del 2009, perché il settore delle costruzioni è bloccato, perché verrebbe a trovarsi tra il Tevere, la Ferrovia Centrale Umbra e l’E45, perché esiste una specifica legge regionale che impedisce l’attivazione di nuove cave, perché vi è la possibilità che le falde acquifere siano contaminate, perché per fare gli interessi di pochi si pregiudica il benessere della collettività. Ma sopratutto perché i cittadini di Resina si oppongono strenuamente all’ennesimo tentativo della politica di privarli del sacrosanto diritto di scegliere liberamente come vivere all’interno del proprio territorio.

Ci opponiamo all’idea che la religione dello sviluppo sia caratterizzata da un'ortodossia totalizzante, basata su sfruttamento del suolo, scavi e cementificazione e crediamo in un'altra tipologia di progresso in cui coesistano la tutela del patrimonio ambientale e il rispetto della volontà della cittadinanza.

Franco Granocchia, capogruppo Idv Provincia di Perugia
Matteo Minelli, coordinatore dipartimento giovani Idv

 

Condividi