GUBBIO - Il Sindaco Filippo Mario Stirati e l’assessore alla cultura Oderisi Nello Fiorucci intervengono per fare luce su alcune informazioni errate che da giorni circolano in merito al futuro della Biblioteca Sperelliana, a fronte dell’imminente pensionamento di alcuni dipendenti.

“A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, così come gran parte delle biblioteche umbre, la Sperelliana di Gubbio ha progressivamente perso il suo ruolo di contenitore per la mera conservazione del patrimonio librario a favore di una nuova e spiccata vocazione pubblica. Pubblica nel senso speciale del termine: una biblioteca aperta a tutti, per tutti e per tutte le età, un luogo piacevole dove si può entrare liberamente, incontrare persone per condividere interesse e passioni, avere accesso a una pluralità di saperi, imparare a padroneggiare le tecnologie, a destreggiarsi nel complesso mondo dell’informazione e magari ritrovarsi, senza rendersene pienamente conto, all’interno di un vero e proprio processo educativo e di formazione. Insomma, un luogo di socialità e di eguaglianza, non un semplice deposito di libri. Per questo ambizioso obiettivo ricercato con forza nel nostro mandato elettorale,  la Sperelliana ha sempre attentamente curato relazioni con il mondo scolastico, con quello assai variegato dell’associazionismo, del volontariato e pure con i servizi pubblici dedicati ai temi sociali e a quelli sanitari. La missione è stata quella di arrivare a tutti, alle fasce meno protette e a quelle che non conoscono o escludono l’utilizzo della biblioteca, nel segno dell’accoglienza e dell’inclusione. A questo si associa una grande peculiarità che la Sperelliana ha in dote,  il suo cuore antico rappresentato da un fondo di notevole valore sul piano storico e patrimoniale, una collezione ragguardevole e rara che dialoga con il contesto, con le tradizioni locali e che si è consolidata nei secoli”.

“Pertanto – osservano ancora i due amministratori - nella Sperelliana convivono più anime: l’anima sociale, l’anima della pubblica lettura, che si prende cura delle collezioni contemporanee e della promozione della lettura a tutti i livelli, l’anima della conservazione, che si prende cura del patrimonio, della sua conoscenza, tutela e valorizzazione. Possiamo dire con orgoglio che oggi la Biblioteca è un luogo ed un istituto di cultura a tutti gli effetti nonché fiore all’occhiello nel panorama locale e regionale pertanto è intenzione dell’Amministrazione Comunale proseguire in questo percorso di crescita non ricorrendo alla privatizzazione del servizio né tantomeno alla concessione a terzi. Dovendo invece far fronte al pensionamento nel prossimo anno di personale qualificato, per il quale già da subito esprimiamo gratitudine per l’alta qualità e la grande dedizione per il lavoro svolto, il Comune di Gubbio potrà continuare a contare su figure professionali interne già assegnate al servizio di alto profilo che verranno coadiuvate da nuove professionalità specializzate nei segmenti di espansione della biblioteca. Tutto questo si svolgerà mediante una semplice procedura di appalto che andrà ad acquistare ore di professionisti in grado di assicurare un livello qualitativo sempre maggiore all’interno di una gestione comunale diretta in tutte le fasi ed attività in essere”.

“L’Amministrazione – rassicurano sindaco e assessore - presterà un’attenzione particolare nella selezione dei soggetti affidatari, che dovranno possedere precisi requisiti di capacità tecnica e professionale, individuando operatori concorrenti altamente affidabili e qualificati in grado di garantire, con il loro know how nello svolgimento di servizi bibliotecari, il mantenimento dell’alta qualità del servizio nei confronti dei cittadini, ciò nel rispetto delle procedure di affidamento stabilite dal Codice dei contratti pubblici. Rilanciamo dunque,  anziché tagliare,  gli investimenti sulla Biblioteca e sulla molteplicità dei servizi e relazioni che essa oggi assicura, basta fare un confronto con le risorse che altre municipalità hanno investito su questo segmento ed i modelli di gestione (orari ridotti, risorse umane assenti ecc) utilizzati in grandi centri umbri per capire quanto ci sta a cuore la cultura, l’accesso  alla stessa e la condivisione sociale degli spazi e dei progetti utili alla comunità eugubina. Tutte le scelte fatte da noi prevedono il raggiungimento esclusivo di un obiettivo che la Sperelliana sia proiettata verso il futuro, ma forte di un passato importante e pronta ad affrontare le sfide che i tempi moderni comportano”.

 

 

 

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