GUBBIO - Il bullismo, il consumo di sostanze stupefacenti e la guida in stato di ebbrezza sono stati gli argomenti al centro di un incontro che si svolto stamani tra la polizia provinciale di Perugia e gli studenti dell'Istituto superiore “Matteo Gattapone” di Gubbio, al quale hanno preso parte il presidente della Provincia, Marco Vinicio Guasticchi, il comandante del comprensorio eugubino-gualdese Stefano Bennati e il maresciallo maggiore Fabio Mechelli.

A fare gli onori di casa - riferisce una nota della Provincia - la preside della scuola, Patrizia Costanzo, che ha richiamato l'attenzione degli studenti su come tali problematiche influenzino i loro comportamenti sociali.

Il presidente della Provincia ha spiegato perché la polizia provinciale presta vigilanza nelle scuole: “Abbiamo invertito l'immagine di una polizia dedita a fare multe, terrorizzare con perquisizioni e controlli. La nostra polizia è stata invece investita - ha detto Guasticchi - del compito di tutela nei confronti degli studenti, di risolvere i loro problemi, per facilitare l'apprendimento e rendere la permanenza a scuola più tranquilla”.

“Tra le difficoltà che limitano pesantemente la serenità degli studenti, e quindi le loro possibilità di successo a scuola - ha inoltre sottolineato - c'è sicuramente il bullismo. Chi subisce violenza fisica o verbale avrà sicuramente difficoltà psicologiche che ne limiteranno il rendimento scolastico. Il poliziotto diventa allora un amico a cui confidare fatti e disagi. Un amico a cui segnalare anche fenomeni legati allo spaccio o consumo di droga. L'obiettivo è chiaro: far frequentare la scuola sereni e tranquilli, correggendo o reprimendo chi attua comportamenti violenti o discorsivi”.

Il comandante Bennati ha spiegato il comportamento tipico del bullo: “Agisce senza motivo - ha rilevato - con l'unico intento di intimidire e dominare il compagno. Pensa che con la prepotenza riesca a nascondere le sue incapacità e di avere successo. Il bullo è una persona che non riesce ad emergere con le proprie abilità intellettive e quindi scarica queste sue frustrazioni sul compagno, rendendogli la vita spesso impossibile. La molla che lo porta ad essere violento sono i modelli negativi di cui subisce l'influenza o la monotonia di una vita insoddisfacente. Agisce tramite offese verbali o fisiche. La violenza può essere diretta o indiretta (quando convince terze persone a usare violenza contro un altro compagno). Altro aspetto è il bullismo relazionale, ovvero formare gruppi che escludono o usano violenza su un singolo o un altro gruppo. I dati dicono che il bullismo interessa il 50% degli studenti. I luoghi dove viene esercitato sono più frequentemente la classe o i bagni. Il nostro invito è quello di segnalare immediatamente questi episodi, perché l'alleato più forte del bullo è la paura”.

Parlando invece del consumo di sostanze stupefacenti, Bennati ha messo in guardia gli studenti: “I danni al cervello provocati dal consumo di droga sono irreversibili. Poiché il processo di maturazione fisica del cervello si completa tra i 20 e i 21 anni, si capisce come il consumo di droga sia pericolosissimo per un giovane che frequenta le scuole superiori. Il consumo di droga, anche di quelle leggere, pregiudica il successo nello studio e la riuscita nel mondo del lavoro. Le scuole purtroppo sono un punto preferito di spaccio”.

Il maresciallo Mechelli ha parlato invece della guida in stato di ebbrezza: “In Italia - ha spiegato - su 952 incidenti stradali in media al giorno la stragrande maggioranza sono provocati da guidatori che sono alterati a causa del consumo o di alcool o di sostanze stupefacenti”. Ha poi spiegato i risvolti pesanti per la vita di un giovane che provocasse un incidente guidando ubriaco o drogato, che verrebbe poi sottoposto a sanzioni anche molto gravi in grado di pregiudicarne il futuro.
 

Condividi