GUALDO TADINO - Che si tenga conto della tantissime differenze negli equidi, tra asini e cavalli, quando si andrà a scrivere la legge quadro di attuazione della ordinanza Martini.
È questo il messaggio che è partito venerdì sera nel corso della tavola rotonda organizzata dall'Ente Giochi de le Porte in vista della trasformazione che dovrebbe subire l'ordinanza diventando una legge quadro a normare l'attività con gli equidi in manifestazioni e rievocazioni storiche.

Proprio su questo punto, sulla sostanziale differenza tra somari e cavalli, sulla loro andatura, sulla peculiarità del Palio di San Michele arcangelo, con le due prove a carretto e a pelo, si è incentrata la relazione dei veterinari di Ente e Porte presentata da Sandro Bianchini, presidente dell'ordine dei veterinari della provincia di Perugia anche a nome dei colleghi Carlo Maria Crotti, Massimo Elisei, Giovanni Cappelloni, Angelo Paris.

Una relazione che, dati statistici alla mano, ha posto l'accento anche sul fatto che nelle trentatré edizioni dei Giochi non ci sono stati mai incidenti di rilievo. Una situazione confermata anche dall'intervento del preside della Facoltà di Veterinaria di Perugia, Franco Moriconi, che ha posto anche l'accento sulla collaborazione di tutti questi anni tra Università e Porte nella cura dei somari.

A coordinare gli interventi il presidente dell'Ente, Antonio Pieretti, che oltre a ringraziare i relatori, le autorità, e i tantissimi portaioli presenti, ha lanciato un messaggio importante con il quale ha invitato il legislatore a tenere conto delle tradizioni, del lavoro fatto negli anni precedenti a livello di benessere degli animali coinvolti. “Il nostro obiettivo è il benessere e la salute degli animali, ci impegneremo comunque per difendere il Palio per come è sempre stato – è stato il messaggio lanciato dal Presidente.

Nel suo intervento il sindaco Roberto Morroni, oltre a portare il saluto della città, ha letto un messaggio inviato dall'on. Francesca Martini con il quale la stessa sottosegretario auspica che si possano conciliare tradizione e sicurezza. Dal canto suo il sindaco ha espresso apprezzamento per l'iniziativa dell'Ente Giochi per aver voluto aprire un confronto su questa tematica proprio per non trovarsi nelle difficoltà dello scorso anno.

Anche Morroni ha auspicato che la nuova normativa tenga conto delle peculiarità dei Giochi de le Porte. All'incontro è intervenuto anche il senatore Pd, Ferrante, che ha auspicato che nel legiferare si tenga conto delle differenze dei singoli territori e delle singole manifestazioni.

Assente per problemi dell'ultima ora Eleonora Digiuseppe, consulente del Ministero della Salute, è stato Carlo Capotosti, presidente della Federazione italiana Giochi storici ad aprire gli interventi tecnici. Capotosti ha raccontato la genesi dell'ordinanza Martini e la scelta della Figs di andare verso la collaborazione e non allo scontro con il Ministero puntando sugli obiettivi comuni sui principi di sicurezza e rispetto degli animali.

Il presidente della Figs ha invitato all'unità di intenti proprio per andare ad apportare quelle correzioni necessarie alla normativa. Più critico Aldo Ghetti Presidente Comm. Palii, Giostre e Tornei della Figs, che ha sottolineato come tutti i discorsi siano fermi all'aprile 2010, che si è ancora in attesa della normativa sull'antidoping e soprattutto sulla formazione dei tecnici di percorso che ha auspicato abbiano una base territoriale.

Francesco Carlini, responsabile corsi di formazione Dest della Fise, nel suo intervento ha invece sottolineato l'importanza della ordinanza Martini per aver introdotto la necessità della formazione dei fantini che partecipano a questo tipo di manifestazione (l'anno scorso alcuni dei fantini dei Giochi hanno seguito i corsi di formazione).

Salvatore Macrì, responsabile della farmaceutica veterinaria, ha invece posto l'accento sulle procedure dei farmaci nelle scuderie, un discorso tecnico indirizzato soprattutto a veterinari e responsabili delle stalle.

Il messaggio conclusivo affidato alle parole di Sandro Bianchini è stato proprio quello di tenere conto delle diversità tra asini e cavalli e la lunga storia del Palio senza incidenti.
 

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