“Sono passati 12 anni dalla chiusura dell’ex ospedale Calai di Gualdo Tadino ed ancora non abbiamo nessun passo in avanti, tanti impegni, tanti giri di parole da diversi soggetti e niente risultati. Ora basta, vista l’emergenza in atto, non si può più attendere”. È questo il messaggio che Cgil, Cisl e Uil, insieme ai sindacati dei pensionati, hanno lanciato stamattina nel corso del presidio organizzato di fronte all’ex nosocomio gualdese, grande struttura di proprietà pubblica inutilizzata e abbandonata da anni per i quali i sindacati chiedono il riutilizzo come Casa della Salute. 
"Il progetto della realizzazione di due Case della Salute a Gubbio e Gualdo Tadino era inserito nel nuovo sistema sanitario territoriale - hanno affermato i sindacati - che non può essere basato solo sull’ospedale di Branca, ma ha bisogno di strutture territoriali che garantiscano vari servizi per i cittadini, per avere risposte qualificate e rapide e decongestionare il nosocomio, già alle prese, tanto più in questa fase, con l'emergenza acuta”. In quest’ottica, il disegno di utilizzare la struttura dell'ex Calai per "avvicinare i servizi di base ai cittadini” risulta quantomai opportuno secondo i sindacati, perché "garantirebbe una maggiore accessibilità e quindi una migliore prevenzione e tutela della salute”. Lo stesso recupero di un immobile di pregio così caratterizzante per la Città di Gualdo Tadino permetterebbe, secondo Cgil, Cisl e Uil, una "rigenerazione e riqualificazione urbanistica" delle aree coinvolte e una "maggiore attrattività per attività di servizio e produttive”.
Per i sindacati, che nel corso del presidio hanno anche incontrato il sindaco di Gualdo Tadino, Massimilano Presciutti, ricevendo pieno sostegno per l’iniziativa, è necessario che "gli impegni assunti verso le comunità locali, che in maniera lungimirante, non senza resistenze, hanno condiviso la nascita dell’ospedale di Branca, dismettendo quelli cittadini, siano mantenuti e che si proceda con rapidità”.
 

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