Gli Insegnanti, il personale della scuola , i rappresentanti di classe e di istituto, diversi genitori, non tanti per la verità e cittadini hanno partecipato all'assemblea pubblica c/o la scuola Media  per informare ma, soprattutto per organizzare un'azione congiunta e condivisa avverso la delibera comunale che ha accorpato la S.media Storelli con la DD Tittarelli distribuita sul territorio  in cinque plessi e creando un comprensivo di oltre 1200 alunni.
Quale criterio gli amministratori comunali abbiano utilizzato non è dato a conoscere, certo non hanno tenuto conto delle linee guida della Regione in cui si stabiliscono che in un Comune montano non si possono costituire comprensivi con più di 900 alunni (basta leggere le linee guida della Regione sul dimensionamento scolastico).

 

Certo un'azione condivisa nei vari tavoli tecnici con responsabili della Provincia e della Regione non c'è mai stata eppure questa è una prassi  consolidata e praticata da tutti le amministrazioni soprattutto quando ci sono delibere che riguardano le Istituzioni Scolastiche.
Le motivazioni addotte dall'assessore e confermate dal Sindaco sono pressochè visionarie e personalissime:
"…la D.D. e il Casimiri erano favorevoli;
dai due plessi interessati , quello di Cerqueto e quello di Cartiere, erano scaturite proteste e cartelloni, mentre gli insegnanti della S.Media, confidando nella coerenza decisionale dell'amministrazione, non avevano partecipato a nessuna manifestazione  goliardica;
siccome il numero degli alunni non raggiunge la soglia necessaria, in prospettiva non aumenteranno, allora tanto vale decidere subito piuttosto che aspettare e quindi accorpiamo."

 

Il numero degli alunni è in effetti non molto alto ma, come per tante altre scuole del territorio, sufficiente per garantire addirittura la presidenza, inoltre un'azione di ricaduta economica fattiva da parte del Comune verso le famiglie che abitano nelle frazioni non è stata fatta. Avere il pulmino, beneficiare di un tot di buoni mensa, libri scolastici ed altro sarebbe un'azione senz'altro gradita alle famiglie, soprattutto in questi tempi e non sarebbe un mercato, un comprare; sarebbe, anzi dovrebbe, essere una pratica da adottare da parte dell'amministrazione . In questo modo il cittadino usufruirebbe di quei servizi che l'amministrazione ha il dovere di mettergli a disposizione, considerato il fatto che se li è pagati.
Quindi non ci hanno convinto, anzi la vaghezza del discorso fatto di tecniche e numeri non aveva la sostanza .

 

Pertanto gli insegnanti e i genitori continuano la raccolta di firme affinchè l'amministrazione riporti la questione della s.media Storelli in prima pagina in quanto questa istituzione sembra sia stata utilizzata come merce di scambio e di promesse politiche con decisioni prese in una manciata di minuti . Per mesi  si è trattata la questione, si è parlato, discusso ,progettato ed in poco, pochissimo tempo, tutto è stato ribaltato.
Troppo poco per poter riflettere se la decisione a maggioranza del consiglio fosse migliore o peggiore.
Riteniamo che concedere ancora un anno(la legge regionale lo consente) e riflettere su una questione così importante per gli studenti del territorio sia essenziale per una amministrazione che deve essere equilibrata, ponderata su realtà che, con la delibera dell'accorpamento, mortifica le persone e la città oltre che l 'istituzione stessa e i suoi soggetti e, se veramente l'amministrazione tiene alla sua città, questo è un atto dovuto, di coraggio e soprattutto di lealtà.

Prof.ssa Deliada Mataloni
Scuola media "F.Storelli"

 

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