Riportiamo integralmente lo stato del consigliere comunale del PDL di Gualdo Tadino, Gianni Frillici, pubblicamente apparso su facebook nella mattinata di mercoledì 6 febbraio: "Oggi sul quotidiano Libero c'è una esilarante foto in cui un amichetto/a di VENDOLA gli lecca l'orecchio in una pubblica piazza. VERGOGNA VERGOGNA!!!! Questo è quello che ci propone la sinistra! Questa è la sinistra che ci vorrebbe rappresentare nel mondo? Che schifo!!!!".

La campagna elettorale si fa ogni giorno più densa dei luoghi comuni degni di una caccia alle streghe piuttosto che di un confronto di merito sulle proposte politiche.  Ma di fronte a questa spazzatura, di fronte a questo ennesimo caso di quotidiana omofobia proveniente da un rappresentante istituzionale delle destre berlusconiane che stavolta si consuma nella nostra Città non si può restare indifferenti e non bisogna lasciar passare.
In nessun altro Paese civile sarebbe consentito di elucubrare così impunemente non sulle opinioni o le proposte, ma sull'orientamento sessuale di un avversario politico, solo per il fatto che una persona in quanto tale sia omosessuale.

In ogni altro Paese civile ciò sarebbe ritenuto aberrante e verrebbe duramente sanzionato e solo le frange più estreme e minoritarie della destra neonazista si produrrebbero in tali "manifestazioni di pensiero", ma siamo nell'Italia degli ultimi colpi di coda del ventennio berlusconiano, nello stesso brutto Paese in cui per vent'anni, nell'indifferenza di tante anime belle, il berlusconismo - e il leghismo - si sono alimentati di rigurgiti di fascismo, razzismo ed omofobia.
Il berlusconismo, in Italia, anche a Gualdo, è stato anche questo e tuttora è anche questo, e nessuno lo può smentire, dimostrandosi con ciò che la destra italiana è la più retriva d'Europa e non ha mai fatto i conti col suo passato "culturale", quello fascista e clericale. Ed è grave che questo abbrutimento civile, morale e sociale del nostro Paese si sia potuto manifestare e si possa manifestare recidendo le radici migliori della nostra Repubblica, scritte col sangue degli italiani migliori nella nostra Costituzione, con la complicità attiva o nell'indifferenza paludosa dei vertici vaticani, dei mass media e di altre forze ed orientamenti politici che si dicono moderati e liberali.
L'ennesima manifestazione di omofobia di cui è stato protagonista un consigliere comunale del PDL di Gualdo non è certo uno scivolone isolato in un partito nervoso che vede approssimarsi la sua fine e che considera la lotta politica come una guerra civile in cui tutto è consentito, a partire dalle infamie personali vomitate sugli avversari, ma è del giorno precedente, per esempio, un'altra perla di stile e di moderazione, resa sempre su facebook, addirittura sul profilo ufficiale del partito del Sindaco, dove i militanti e gli elettori della sinistra venivano definiti come "pantegane rosse". Anche in questo caso c'è poco da scherzare: un pò di storia e di educazione civica e civile a questi signori e a queste signore del PDL di Gualdo non farebbe male. Era infatti urlando  quest'insulto che i fascisti di Salò e gli aguzzini della Ghestapo e delle SS sospingevano i partigiani, comunisti e no, e tutti coloro che lottavano per la libertà d'Italia entro le carrozze dei treni diretti ai campi di concentramento e di sterminio, insieme agli ebrei. Anche da questo punto di vista, non servivano certo le ultime esternazioni del loro primo mentore durante l'ultima Giornata della memoria, per renderci edotti di quale sia il filo nero che intreccia l'odio del passato al rigurgito del presente in questi signori e ci induce ancora una volta a sottolineare che vigilare sulla memoria storica del nostro Paese non è impegno di un giorno all'anno, ma presidio permanente per la democrazia e la civiltà.
La sinistra per Gualdo, per la Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia, è una forza partigiana della Costituzione, porterà queste due vicende nel consiglio comunale della nostra Città e chiede agli organi di informazione di dare massimo e tempestivo risalto ai due gravi fatti.
Nel frattempo, chiediamo al Sindaco Roberto Morroni di prendere apertamente, pubblicamente ed inequivocabilmente le distanze dalle due esternazioni e renda immediatamente una dichiarazione di censura nei confronti del consigliere comunale del suo partito, contro l'omofobia e per dire che vergognose sono solo le sue parole, e nei confronti del suo partito, contro gli indecenti epiteti indirizzati ai cittadini gualdesi che si ritrovano nelle posizioni della sinistra. Nel caso di Gianni Frillici, ne richieda le dimissioni da consigliere comunale o, in subordine, l'allontanamento dal Gruppo politico di cui fa parte.
Così, una volta per tutte, scopriremo quanto siano sinceri i suoi sorrisi ed i suoi inviti alla serenità, all'unità della Città e alla convivenza civile.

GIANLUCA GRACIOLINI

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