Gualdo T./ Pd: scoperchiata la pentola biomasse, adesso è l'ora delle smentite
L’aver scoperchiato la pentola sul tema biomasse a Gualdo Tadino sta lasciando sul campo tutte le scorie tipiche di una vicenda in cui nessuna sapeva o sospettava nulla prima mentre adesso ci si agita in frettolose smentite. Il fatto che l’Amministrazione comunale abbia individuato nel prof. Cotana il proprio esperto, pagato dalla casse comunali, per sviluppare l’argomento energie rinnovabili e che contestualmente lo stesso abbia iniziato a proporre in manifestazioni pubbliche Gualdo Tadino come sito idoneo per una centrale a biomasse per la produzione di bioetanolo, sembrano due fatti difficilmente separabili; a meno che non si voglia parlare di coincidenza ma, a questo punto, spetta alla propria intelligenza personale trarre le ovvie conclusioni.
Nonostante questo la bozza di Piano Energetico e Ambientale presentato nell’ultimo Consiglio comunale prospetta per il nostro territorio la realizzazione di “impianti di combustione di media-piccola taglia” (cosiddetto cippato) ipotizzandone anche la collocazione. A questo proposito l’istituzione di una apposita commissione consiliare alla cui presidenza è stato individuato il nostro capogruppo Massimiliano Presciutti ed istituita su nostra iniziativa, rappresenta un punto fermo quanto mai utile per fugare anche solo il sospetto di manovre strane fatte sulla pelle di Gualdo e dei gualdesi.
Oltre al tema biomasse in questi giorni non si può non affrontare anche l’argomento legato all’acquisto delle quote della società Appennino Servizi per il quale è stato convocato un apposito consiglio comunale nella tarda mattinata di sabato prossimo.
Questa operazione rappresenta la sintesi ideale della superficialità del sindaco Morroni e dell’assessore Pompei nella gestione della cosa pubblica; mentre le altre amministrazioni locali si sono tirate indietro a tempo debito il nostro comune ha ignorato la questione ed è finito con il trovarsi in mano una situazione colpevolmente portata allo stremo senza una qualsivoglia strategia. I consiglieri comunali si troveranno a dover votare l’acquisto della totalità delle quote pubbliche e private della Appennino Servizi senza conoscere neanche il bilancio di questa società; com’è facilmente intuibile si tratta di una operazione poco accorta e condotta ignorando non tanto la legge, quanto il comune buon senso. Da parte nostra, oltre al naturale voto contrario, nel caso si proceda con questa scelta provvederemo immediatamente a chiedere pareri alle autorità competenti, a partire dalla Corte dei Conti.
Partito Democratico
Gualdo Tadino
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