PERUGIA - L'Umbria conquista un posto piu' alto nel podio delle regioni piu' "green" d'Italia: ora e' seconda nella classifica stilata da "Fondazione Impresa", dopo il Trentino Alto Adige e prima delle Marche. La fotografia della situazione italiana e' stata scattata utilizzando l'Indice di green economy ("Ige"), elaborato dalla Fondazione che effettua studi sulla piccola impresa e che e' frutto dell'incrocio di 21 indicatori di performance relativi ai principali settori interessati dalla "green economy": energia, imprese e prodotti, agricoltura, turismo, edilizia, mobilita' e rifiuti.

 

All'Umbria - sottolinea un comunicato della Regione - viene attribuito un punteggio complessivo di 0,280 registrando un miglioramento rispetto alla precedente edizione della classifica, in cui la regione si era classificata terza.
 

"L'Umbria - sottolinea, nel comunicato, l'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti - ha dimensioni piccole, ma un forte dinamismo e questo ottimo piazzamento ne e' una conferma.  Quello della green economy e', fin dall'inizio, un tema fondamentale della nostra legislatura, su cui questa amministrazione regionale ha scommesso per un nuovo modello di sviluppo dell'Umbria, che tenga conto della sua identita' di cuore verde d'Italia, delle sue vocazioni, che specializzi e innovi tutto il sistema produttivo nel rispetto della tutela ambientale e della qualita' di vita dei cittadini e contribuisca anche alla nascita e sviluppo di nuove imprese e dunque di maggiore occupazione”.

 

“I risultati fin qui ottenuti - prosegue - ci vengono riconosciuti anche da questo studio, molto importante perche' basato sull'esperienza delle imprese che lavorano in questo settore, in cui l'Umbria sale di una posizione, distanziando regioni quali Lombardia e Lazio che perdono invece terreno".
 

Entrando nel dettaglio degli indicatori, "l'Umbria raggiunge livelli molto buoni nel settore dell'energia – rileva l'assessore - collocandosi al quarto posto con il 55,5 per cento della produzione di energia che deriva dall'utilizzo di fonti rinnovabili, a fronte di una media nazionale del 30,8 per cento. Elevato e' anche il risparmio energetico certificato con i certificati 'bianchi', pari a 1046,9 Kwh/ab, mentre la media nazionale si ferma a 703,5. Per quanto riguarda la certificazione di imprese e prodotti, uno degli aspetti su cui la Regione ha puntato istituendo il marchio 'Green heart quality', la qualita' ambientale e' certificata Iso 14001 da 419,8 imprese ogni 100mila, al secondo posto fra le regioni italiane, e circa 5 prodotti ogni 100mila imprese hanno una licenza 'ecolabel', che premia i prodotti e servizi migliori nell'ottica ambientale". Nel settore agricoltura, l'Umbria e' terza (con il 14,4 per cento) per superficie agricola destinata alle colture biologiche su quella totale ed e' al secondo posto (dopo le Marche) per il numero di punti vendita bio ogni 100mila abitanti (15,2 mentre la media nazionale e' di 7,2). Le aziende zootecniche biologiche sono 14,7 ogni 100mila abitanti (12,9 e' la media nazionale).
 

Nel settore del turismo, l'Umbria e' la regione piu' virtuosa per la diffusione di alloggi agrituristici, con 6,4 alloggi ogni 10mila arrivi (la media nazionale e' di 1,7). Nell'edilizia, primeggiano le regioni del Nord, ma si piazza bene anche l'Umbria per quanto riguarda la potenza installata solare-fotovoltaica in Conto Energia su edifici: e' al secondo posto, dopo il Trentino Alto Adige, con 283,2 KW/1000 abitanti (media nazionale 157,1).
 

Nel settore mobilita', l'Umbria presenta valori che si aggirano sulla media nazionale: sono 2,1 gli autobus ogni 1000 abitanti, con un utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico del 15 per cento; 20,3 sono gli stalli di sosta nei parcheggi di corrispondenza dei comuni capoluogo per 1000 autovetture. Nella gestione dei rifiuti, secondo l'elaborazione di "Fondazione Impresa", l'Umbria fa meglio della media nazionale per la raccolta differenziata (42 per cento del totale, mentre la media nazionale e' di 39,9 per cento); meno di venti famiglie ogni cento dichiarano difficilmente accessibili i contenitori per la raccolta di rifiuti.
 

"Gli indicatori di questa classifica - sottolinea Rometti - contribuiscono anche ad approfondire elementi di criticita' che siamo impegnati a rimuovere per proseguire speditamente sulla strada dello sviluppo sostenibile, imprescindibile dalla salvaguardia e dal miglioramento ambientale. E' la sfida che ci siamo posti per la crescita e la competitivita' della nostra regione".

 

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