LA GRANDE QUESTIONE SALARIALE NON PUO' ASPETTARE.
di Alfonso Gianni.
In Italia è aperta da tempo una grande questione salariale. Che si è aggravata. Come è noto negli ultimi trent'anni le retribuzioni sono diminuiti del 2,9%, mentre in altri paesi europei, quali la Francia e la Germania, sono aumentati con percentuali a due cifre. Nel 2022 le retribuzioni sono salite dell'1,1% a fronte di un'inflazione che tocca il 12,7% nel carrello della spesa. Mentre in Francia e in Germania, per diversi e vari motivi, la lotta non manca., da noi si indicono assemblee e manifestazioni interregionali. Niente scioperi generali, che sarebbero più che motivati. Capisco la ricerca dell'unità sindacale, ma accettare i ricatti della Cisl, o nascondersi dietro a quelli, è un suicidio.
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