“Quante sono le risorse a disposizione per lo spettacolo e quali le attività che si intenderà finanziare direttamente”. È quanto chiede alla Giunta regionale, con una interrogazione, il consigliere di Rifondazione comunista, Orfeo Goracci sottolineando nell'atto “le difficoltà manifestate dalla principale istituzione regionale per le attività di spettacolo dal vivo, il Teatro Stabile dell’Umbria”.

“Nella proposta di DAP 2011 – rimarca Goracci - la cultura viene indicata come fattore di sviluppo ormai acquisito nella coscienza degli operatori e nella consapevolezza delle istituzioni umbre. La Conferenza regionale sulla Cultura tenutasi a Spoleto a fine 2010 – ricorda - ha messo in luce, attraverso il confronto con tutti i diversi soggetti ed operatori, la necessità di individuare percorsi di programmazione e di operatività che assicurino, attraverso la cultura, il progresso sociale, turistico ed economico dell'Umbria”.

Goracci sottolinea come “la scarsità di risorse pubbliche ed il crollo delle sponsorizzazioni, legato quasi sempre al crescente affanno di aziende ed imprese, sta mettendo in difficoltà la programmazione di molte anifestazioni in Umbria. La Legge di stabilità 2011, licenziata dal Governo entrale, - spiega l'esponente del Prc-Fed.Sin. - prevede il taglio secco del 5 per cento del Fus (Fondo unico per lo spettacolo) che va ad aggiungersi ad n altro 35 per cento che si è accumulato negli ultimi 4 anni, taglio mai eintegrato, come viceversa promesso, dal Ministro Bondi, il quale, in fase i piena depressione politica, dichiara di aver perso ormai per se stesso la iducia, nonostante i voti parlamentari di salvataggio”. Goracci evidenzia che “molte ed importanti istituzioni italiane, teatrali e on solo, stanno scegliendo la strada dell’incremento dei biglietti per oter sostenere le proprie programmazioni, con il rischio di tornare ad una rganizzazione sociale che esclude dalla fruizione e dalla crescita culturale li strati sociali popolari, quelli in maggiore difficoltà economica, con in ischio di un ulteriore grave forma di impoverimento”.

Il Teatro Stabile dell’Umbria, - aggiunge Goracci - attraverso il suo irettore, dichiara di non voler attuare alcun aumento dei biglietti, per vitare di penalizzare le persone più deboli economicamente, ad iniziare dai giovani La stessa struttura – va avanti Goracci - intende invece procedere lla messa in cassa integrazione di alcuni dipendenti per rendere sostenibile l bilancio societario. Alcuni Comuni, soci del teatro Stabile hanno reannunciato che, nella necessità, di procederanno ad un forte rdimensionamento delle propria quota”. Per Goracci, “al fine di sostenere l’importante istituzione teatrale mbra sarebbe necessario adottare una politica di differenziazione dei iglietti che, svaguardando giovani, anziani e gruppi, non faccia venir eno la missione pubblica dell’attività teatrale e culturale in genere. La egione – conclude – deve comunque, quanto prima, indicare la sua idea di rogrammazione ed operatività. Mettendo quanto più a sistema l’intero ettore di queste attività, - conclude Goracci – è possibile ottimizzare ’utilizzo e le finalità delle risorse ad esso destinate”.
 

CRUmbria News

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