“L'esplosione di ieri di un metanodotto nel Comune di Tresana (Massa Carrara) impongono di ritornare sul progetto della Snam di costruzione del gasdotto 'Rete Adriatica' che attraversa l'Umbria lungo la dorsale appenninica”. Così il consigliere regionale Orfeo Goracci (Prc-Fds) torna a puntare il dito sul progetto
dell'infrastruttura ricordando i suoi numerosi interventi sulla questione del gasdotto Brindisi-Minerbio, “senza riuscire ad ottenere una adeguata visibilità per questa problematica”.

Goracci fa quindi sapere che, il prossimo lunedì 23 gennaio “su mandato della Seconda Commissione consiliare, incontrerò il collega Lamberto Bottini (PD) per trovare un punto di vista equilibrato e condiviso che porti ad una mozione-risoluzione rispetto agli atti presentati sulla parte di metanodotto che interessa l'Umbria. Questo – osserva Goracci - è un obiettivo importantissimo su cui tutto il Consiglio deve lavorare al meglio”.

Per Goracci “gli eventi, disgraziatissimi e drammatici di ieri, ci richiamano all'esigenza di scegliere presto e con nettezza. Non è un caso – spiega - che la contestazione più forte che facciamo al progetto riguarda la deturpazione ambientale, la mancanza di utilità per i territori coinvolti, la pericolosità dell'opera. Vedendo gli effetti dell'esplosione che ha interessato una conduttura 'piccola' a Barbaresco, in Toscana, della rete Snam dove erano in corso lavori di manutenzione, si può capire come la pericolosità torni ad avere un aspetto prevalente. Tre operai che lavoravano al metanodotto, una donna che si trovava in una delle abitazioni distrutte, versano in gravissime condizioni, altri sei sono risultati i feriti. Si è sviluppato un incendio con fiamme che hanno raggiunto 200 metri di altezza e che si sono estese ad un tratto di bosco, un cratere largo decine di metri e profondo quasi 10, paesi e città al collasso, erogazione del gas interrotta con scuole chiuse ed abitazioni al freddo per giorni: uno scenario drammatico ed apocalittico che richiama tutti alla pericolosità intrinseca di queste infrastrutture. E stiamo parlando – evidenzia il consigliere regionale - di un 'tubo' di quelli che portano il metano ai paesi: piccolo, nemmeno paragonabile a quello della 'rete Adriatica', (diametro di oltre un metro) che, deturpando l'Appennino umbro-marchigiano, dovrebbe consentire ad Eni-Snam di portare il gas per essere venduto nei paesi del nord Europa”.

L'auspicio di Goracci è che “la politica e le istituzioni regionali si orientino senza tentennamenti verso un serio approfondimento della questione ed un ulteriore ripensamento per giungere ad una profonda revisione del tracciato del gasdotto Brindisi-Minerbio”.

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