Trova favorevoli i consiglieri della II Commissione consiliare della Provincia di Perugia l’ipotesi di dar vita ad un’area denominata "Valle Umbra Sud" che preveda la nascita di un polo di giustizia con collocazione a Spoleto del Tribunale e a Foligno del Giudice di Pace. Su proposta del capogruppo dei Socialisti e Riformisti per l’Umbria, Enrico Bastioli, la Commissione presieduta da Giampiero Fugnanesi, nei giorni scorsi si è occupata del futuro scenario giudiziario umbro, scaturito dalla manovra governativa di contenimento della spesa pubblica dei mesi scorsi, sulla base della quale è stato approvato un decreto che prevede l'accorpamento degli uffici dei giudici di pace. Un provvedimento che, di fatto, determina la riduzione a due sole sedi di giudice di pace, con la soppressione di quelle di Città della Pieve (che andrà sotto Orvieto), Assisi, Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gualdo Tadino, Gubbio, Todi (sotto Perugia), Montefalco e Norcia (sotto Spoleto). Uno scenario preoccupante, a detta di Bastioli, in quanto “la figura del Giudice di Pace ricopre un ruolo fortemente territoriale e periferico, offrendo al cittadino un servizio che non lo obbliga a grandi spostamenti tra i vari uffici giudiziari provinciali e regionali”.

 

Lo stesso decreto tuttavia concede ai Comuni le cui sedi del Giudice di Pace verranno chiuse due mesi di tempo (ovvero entro il 29 aprile) per trovare le risorse per far funzionare gli uffici. In quest'ottica, il Comune di Foligno, come riferisce Bastioli, si sta adoperando per la permanenza del presidio del Giudice di Pace in città, con l'impegno congiunto delle istituzioni e dell'Ordine degli Avvocati, e a portare avanti l’ipotesi di una area denominata "Valle Umbra Sud" che preveda appunto la nascita di un Polo di Giustizia con collocazione, a Spoleto, del Tribunale e a Foligno del Giudice di Pace. Sforzi che la seconda Commissione consiliare si auspica trovino il supporto dell’Amministrazione provinciale, nel suo ruolo di ente di coordinamento e area vasta. A tal fine nell’ultima seduta sono stati invitati a partecipare i rappresentanti dei Comuni interessati dal riordino giudiziario, a partire da Foligno e Spoleto.

 

Nell’intervenire alla riunione, rispettivamente il vicesindaco Massimiliano Romagnoli e il sindaco Daniele Benedetti si sono detti disponibili ad incontrarsi per verificare la possibilità di mantenimento dell’ufficio del giudice di pace a Foligno e formulare un progetto condiviso di distribuzione dei servizi giudiziari. Un’operazione che se andasse in porto, potrebbe risultare a costo zero in quanto potrebbe essere presa in carico dal Ministero. Nella stessa seduta sono intervenuti anche gli amministratori di Todi (Andrea Caprini), Castiglione del Lago (Romeo Pippi) e Città della Pieve (Riccardo Manganello), per testimoniare gli sforzi in atto da parte di questi Comuni tesi a mantenere il servizio del giudice di pace, o con risorse proprie, o attraverso il ricorso a forme consortili. Per Gubbio è intervenuto il funzionario dell’Ufficio avvocatura per il quale sarebbe dannoso andare verso ulteriori frammentazioni. Hanno portato il loro contributo anche i consiglieri provinciali Daniele Pinaglia (Pd), secondo il quale la strada intrapresa dai Comuni è quella giusta; Luca Baldelli (Prc) che ha auspicato la formulazione di una proposta condivisa entro tempi utili; Claudio Fallarino (Pd) secondo cui tuttavia il sistema giudiziario necessita di una riforma che parta dalle fondamenta; Giampiero Panfili (Pdl) che si è augurato che questo segni l’inizio di una nuova stagione di rapporti tra Foligno e Spoleto; Laura Zampa (Pd) per la quale una migliore distribuzione dei servizi debba essere garantita in primo luogo dalla Regione.

 

All’incontro ha preso parte anche l’assessore ai rapporti istituzionali Piero Mignini: “Nelle prossime settimane – ha dichiarato – la Provincia continuerà ad adoperarsi al fine di salvaguardare i servizi sui territori, partendo dal presupposto che non va confuso il risparmio con il taglio. Se necessario – ha aggiunto – fornirà anche un supporto a livello di organici, come già sta avvenendo presso il Tribunale di Perugia”. La mozione di Bastioli adesso passerà al vaglio del Consiglio provinciale.

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