Giovani di Bevagna in missione umanitaria nel Kossovo
Io ci sto! recita lo slogan sulla loro maglietta. Io ci sto! con la voglia irrefrenabile di dire agli altri che non sono soli, che solitudine e miseria possono essere alleviate dalla fratellanza, dalla solidarietà e dalla generosità, che la vita non finisce dietro l’angolo di casa.
E’ questo il senso della missione umanitaria che vede protagonisti i ragazzi dell’oratorio San Michele Arcangelo di Bevagna che sono partiti il 1°agosto dalla piazza di Bevagna alla volta del Kosovo.
Stella, Benedetta, Valentina, Eleonora, Rita, Giuseppe, Gianmarco, Marco, Matteo e Don Marco si sono lasciati dietro la bellezza della piazza di Bevagna e le luci e le musiche delle feste di mezza estate per correre ad aiutare 50 e più bambini orfani e disagiati, oltre ad un folto numero di famiglie indigenti e bisognose, private di tutto dalla guerra fratricida che ha annientato economicamente e socialmente il Kosovo negli anni ’90.
“E’ un viaggio che nei loro cuori lascerà il segno” ha detto visibilmente commosso ma felice Don Marco, il giovane priore di Bevagna, “una missione che gli aprirà gli occhi e la mente su un mondo diverso”.
Meta del viaggio è la Casa della Caritas dell’Umbria a Radulac, nel distretto di Klina, 100 km ad ovest di Pristina, capitale del Kosovo, gestita da Massimo e Cristina, una coppia di sposi umbri, coadiuvati da altri volontari, che hanno dedicato la loro vita per alleviare le sofferenze degli altri.
Quello che attende i ragazzi bevanati non sarà una passeggiata: la comunità si sostiene in maniera autosufficiente coltivando i venti ettari di terreno agricolo donati dalla municipalità. Sveglia all’alba per la preparazione della pratica del Buongiorno; meditazioni e confronto, poi alle 8 inizia la giornata lavorativa che termina alle ore 19,00 con le riflessioni e le preghiere serali prima di andare al letto.
“L’idea, ha spiegato Don Marco, è nata quest’inverno dopo un incontro in parrocchia con la testimonianza diretta dei missionari della Caritas dell’Umbria in Kosovo. Il progetto poi è stato realizzato in stretta collaborazione con la Caritas Diocesana, con la collaborazione di tutta la comunità di Bevagna, frazioni comprese, che hanno raccolto una grande quantità di medicinali, indumenti e oggetti di prima necessità, da portare a Radulac per gli abitanti della Casa”.
A salutare i ragazzi c’erano i genitori, i parenti e gli amici oltre ad un folto gruppo di turisti curiosi. C’era anche il Sindaco Analita Polticchia che ha voluto espressamente ringraziare i ragazzi: ”Non potevo non essere qui questa mattina perché rappresentate una delle parti migliori di questo territorio. Sono orgogliosa e felice del vostro impegno e del vostro cuore e credo che Bevagna ve ne debba essere grata e riconoscente”.
Il gruppo dell’Oratorio di Bevagna fa da staffetta ad un gruppo di scouts di Spoleto che è stato a Radulac nelle ultime settimane. Il ritorno è previsto per il 12 agosto.
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