Giovani 25-40 anni, il crollo del loro numero in ciascuno dei comuni umbri
Sulla scia del precedente Rapporto Mediacom043 sul ‘buco generazionale’, relativo al crollo del numero dei ‘giovani’ tra 25 e 40 anni in Italia e nelle sue regioni dal 2002 al 2019, presentiamo con questo nuovo Rapporto la situazione in tutti i comuni dell’Umbria. Prima regione alla quale ne seguiranno altre, scegliendole tra quelle da cui ci sono pervenute le maggiori richieste e i maggiori riscontri.
Il Rapporto presenta i dati di ciascun municipio umbro focalizzando l’attenzione sull’ultimo decennio 2009-2019. Da osservare con particolare attenzione l’andamento dei comuni umbri con otre 10mila abitanti, i cui dati sono più significativi per la maggior numerosità della popolazione.
Ne esce un quadro non certo roseo, anzi piuttosto sconfortante. Basti dire che, e nel 2009 solo un comune umbro (Orvieto) oltre 10mila abitanti era sotto la soglia ‘critica’ del 20% in termini di incidenza dei giovani 25-40 anni sul totale della popolazione, oggi tutti sono sotto tale soglia. E che in tutta l’Umbria su 92 comuni solo uno (Giano dell’Umbria) supera tale soglia ‘critica, mentre dieci anni – nel 2009 – i municipi umbri che la superavano erano 68, mentre due erano esattamente sulla soglia del 20% e solo 2 erano sotto.
Dati, peraltro, che comprendono anche gli stranieri presenti in questa fascia di età.
Mediacom043, diretta da Giuseppe Castellini, ha sistematizzato i dati Istat relativi all’andamento demografico in Italia, concentrandosi sulla fascia d’età 25-40 anni, quella ritenuta dagli studiosi ‘cruciale’ per lo sviluppo e la crescita socio-economica.
Al presente Rapporto Mediacom043 sono allegate quattro tabelle.
Il Rapporto in pillole
Nota:
A differenza del precedente (quello relativo al ‘buco generazionale’ nella fascia 25-40 anni di età), in questo dedicato ai comuni umbri ci concentriamo solo sull’andamento nell’ultimo decennio (2009-2019) per evitare di presentare – vista la quantità dei comuni - un volume di dati troppo corposo.
Un altro avvertimento riguarda la Tabella 4 allegata che riporta, secondo la graduatoria dal calo minore a quello più pesante (tutti i comuni umbri, infatti, presentano un calo, nessuno ha il segno più), l’arretramento in punti percentuali per ciascun comune della quota della fascia 25-40 anni sul totale della popolazione. Sarebbe stato più corretto utilizzare, invece che i punti percentuali, le percentuali (ossia, fatta 100 la quota della fascia 25-40 sul totale della popolazione, offrire il dato del calo rispetto a questo 100). Ma abbiamo temuto che la tabella fosse di più difficile lettura e, verificando che la graduatoria nella sostanza non cambia (ci sono solo piccole differenze), abbiamo preferito offrire i dati del calo in punti percentuali perché appunto la tabella è di più immediata evidenza.
Introduzione e sintesi
Come visto nel precedente Rapporto Mediacom043, in Umbria il numero dei giovani 25-40 crolla nell’ultimo decennio (2009-2019) del 21,9% (da 198mila 640 a 155mila 143, con un calo di 43mila 497 giovani), vedendo quindi sparire oltre un quinto dei propri giovani e marcando l’ottavo peggior risultato d’Italia. All’Interno di questo dato, l’andamento della provincia di Terni è peggiore di quello della provincia di Perugia. Nel Perugino, infatti, la flessione del numero dei giovani 25-40 è del 21,1% (da 148mila 772 a 117mila 442, -31mila 330), mentre in provincia di Terni il calo è del 24,4% (da 49mila 868 a 37mila 701, -12mila 167). In sostanza, nell’ultimo decennio la provincia di Perugia ha perso oltre un quinto della propria popolazione tra 25 e 40 anni, mentre la provincia di Terni ne ha persa quasi un quarto.
E parliamo di numeri in cui sono compresi anche gli stranieri, altrimenti le flessioni sarebbero più consistenti.
Con il Rapporto di oggi sull’andamento e la situazioni dei 92 comuni umbri si completa il quadro relativo alla regione Umbria, come da più parti ci era stato richiesto.
Il Rapporto si articola su quattro tabelle: Tabella 1 per mostrare in ogni comune il numero dei giovani 25-40 anni nel 2009 e nel 2019, con le relative variazioni assolute e percentuali (Tabella 2).
La Tabella 3 presenta la percentuale 2009 e 2019 dei giovani 25-40 anni sul totale della popolazione, con l’ordine dei comuni in graduatoria secondo la quota 2019 dei giovani 25-40, dal valore più elevato a quello minore.
La Tabella 4 mette in evidenza la variazione in punti percentuali, anche in questo caso mettendo i municipi in graduatoria dal calo più forte a quello minore, della quota di giovani 25-40 sul totale della popolazione.
Le Tabelle vanno lette sinergicamente. Un esempio per capirsi. Corciano è il settimo comune umbro (e il secondo tra quelli con più di 10mila abitanti) con la quota 2019 tra le più elevate dei giovani 25-40 sul totale degli abitanti, ma è anche il comune che ha perso, tra il 2009 e il 2019, il 20,9% dei propri giovani 25-40 (-1.069 in valore assoluto), marcando un forte calo di 7,4 punti percentuali (il maggiore tra i comuni umbri oltre10mila abitanti) nella quota di giovani 25-40 sul totale della popolazione (i giovani 25-40 a Corciano erano il 26% degli abitanti nel 2009, scendendo al 18,9% nel 2019). In sostanza, l’andamento di Corciano nel decennio è questa: partito da livelli piuttosto alti di giovani 25-40, nonostante la forte perdita subita negli abitanti in questa fascia di età resta nel 2019 il secondo comune (scendendo comunque dal primo posti che aveva nel 2009), tra quelli oltre i 10mila abitanti, in cui la quota della popolazione tra 25 e 40 anni è più elevata. A ognuno di voi decidere se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoti (per noi è più vuoto che pieno).
Restando ai comuni con oltre 10mila abitanti, per comprendere a pieno l’allarme rosso sul ‘buco generazionale’ nella fascia d’età 25-40, cruciale per lo sviluppo economico e sociale, basti dire che nel 2019 solo il Comune di Orvieto era sotto, e di pochissimo, alla quota del 20% dei giovani 25-40 sul totale degli abitanti (la quota del 20% è considerata nella letteratura demografica e socio-economico la ‘soglia critica’, sotto la quale le possibilità di sviluppo economico-sociale sono seriamente ipotecate), mentre nel 2019 tutti i comuni oltre 10mila abitanti sono sotto tale soglia ‘critica’.
Dove nell’ultimo decennio sono calati di più – e dove meno – in Umbria i giovani tra 25 e 40 anni. Tra i comuni più grandi (oltre i 10mila abitanti) i cali più forti si sono registrati a Narni, seguito a distanza da Magione e San Giustino. A Perugia flessione minore che a Terni. Castigione del Lago e Marsciano i comuni che presentano il calo minore (che comunque è ugualmente consistente) (Tabelle 1 e 2)
Come si può notare nella Tabella 2 i municipi umbri che, dal 2009 al 2019, perdono più popolazione all’interno della fascia 25-40 anni sono Polino (-70,7%), Poggiodomo (-63,6%), Parrano (-44,1%), Valtopina (-38,1%) e Acquasparta (-37,3%).
I comuni umbri che presentano i cali minori del numero dei giovani 25-40 sono invece Giano dell’Umbria (-2,6%), Cannara (-6,7%), Fratta Todina (-7,2%), Attigliano (-8,4%) Sant’Anatolia di Narco (-11%) e Paciano (-11%).
Guardando all’andamento dei comuni umbro sopra i 10mila abitanti, la cui consistenza in termini di popolazione permette di dare un valore più significativo ai dati, i cali maggiori del numero dei giovani 25-40 si registrano nell’ultimo decennio a Narni (-30,8%, con la scomparsa di 1.305 giovani 25-40, ossia ne è sparito quasi un terzo), Magione (-25,1%, ossia nel 2019 c’è un quarto in meno dei giovani 25-40 che c’erano nel 2009, in valore assoluto -825 giovani 25-40) e San Giustino (-25,1%, -664). Quindi Città di Castello (-23,9%), Gubbio (-23,5%) e Terni.
I cali più bassi, invece, a Castiglione del Lago (-14,8%), Marsciano (-16,3%) e Umbertide (-16,7%). Perugia marca -20,5%, con la scomparsa di 7mila 872 dei giovani 25-40 anni (nel 2019 il calo è di oltre un quinto rispetto a quelli che c’erano nel 2009).
La percentuale dei giovani 25-40 sul totale della popolazione, graduatoria in base al dato 2019 e riferimento a quello del 2009 (Tabella 3).
Giano dell’Umbria, il comune della regione che ha avuto nel decennio il minor calo del numero di giovani 25-40 anni, è anche quello dove, nel 2019, è più elevata la quota di giovani 25-40 sul totale della popolazione (21,1%, nel 2009 era 22,3%). Seguono Attigliano (19,8%, contro il 22,6% nel 2009), Cannara (19,4, era 21,2% 10 anni fa), Bettona (19,3%, contro il precedente 22,9%), Collazzone (19,1%, nel 2009 era 24%).
Prendendo come spunto il caso di Collazzone, ci sono comuni che, essendo partiti nel 2009 con un livello buono della quota di giovani 25-40 anni sul totale della popolazione, pur avendo perso molto negli ultimi 10 anni (nel caso di Collazzone il calo del numero delle persone 25-40 è tato del 21,1%, quindi di oltre un quinto) riescono a restare nella parte alta della graduatoria dei municipi per quota della popolazione25-40 anni sul totale.
Si tenga presente che, nel 2019, come emerge dalla Tabella 3 solo Giano dell’Umbria supera, come quota dei giovani 25-40 sul totale degli abitanti, la soglia ‘critica’ del 20%, sotto la quale rischiano una grave compromissione le possibilità di sviluppo economico-sociale. Tutti gli altri comuni nel 2019 sono, chi più chi meno, sotto tale soglia. Dieci anni fa, nel 2009 sopra la soglia ‘critica’ del 20% erano invece 68 comuni su 92, due erano esattamente sulla soglia del 20% e solo 2 erano sotto.
Nel 2019, sempre in termini di quota della fascia 25-40 sul totale della popolazione, i valori più bassi li presentano Poggiodomo (8%, contro il 14,8% del 2009), Polino (9,7%, contro il precedente 26,8%), Parrano (12,3, rispetto al precedente 18,7%), Sellano (14,3% contro 15,2%), Cerreto di Spoleto (14,4% contro 19% nel 2009). In alcuni di questi comuni i giovani 25-40 sono praticamente quasi scomparsi del tutto.
Guardando ai comuni con più di10mila abitanti, come detto presentano tutti valori sotto la soglia ‘critica’ del 20%. Le percentuali più elevate di giovani 25-40 sul totale della popolazione nel 2019 sono quelle di Umbertide (19%, era 22,8% nel 2009), Corciano (18,9% contro il precedente 26%, un vero e proprio crollo), Bastia Umbra (18,9%, contro 24,9% nel 2009), Perugia (18,4%, rispetto al 23,3% del 2009), Foligno (18,4%, contro il 22,5% di dieci anni fa).
I comuni oltre i 10mila abitanti con le quote più basse sono invece Orvieto (16,6%, rispetto al 19,9% del 2009), Todi (16,8%, contro il precedente 20,3%), Spoleto (16,9%, dieci anni fa era il 20,7%) e Terni (17%, era il 21,9% nel 2009. Comuni, questi ultimi, dove i giovani sono, per così dire, diventati merce rara sul totale degli abitanti.
Si tenga presente che, se nel 2019 tutti i comuni oltre 10mila abitanti sono sotto la soglia ‘critica’ del 20%, nel 2009 lo era solo Orvieto, peraltro quasi toccandola (19,9%).
Anche in questo caso emerge la necessità di una lettura sinergica tra le quattro Tabelle del Rapporto Mediacom043. Orvieto, infatti, pur registrando nel decennio 2009-2019 un calo del numero dei giovani inferiore alla media regionale (vedere Tabella 2) e anche alla media dei comuni oltre i 10mila abitanti, resta tra questi ultimi per quota di 25-40 sul totale degli abitanti perché partiva da un dato basso relativo a questa fascia di età. Un comune, quindi, ‘precocemente’ invecchiato, che negli ultimi 10 anni pur invecchiando un po’ meno rispetto alla media regionale resta, tra i comuni con oltre 10mila abitanti, il più ‘anziano’. Quali gli effetti di questa situazione sulla crescita socio-economica dell’ultimo decennio saranno oggetto di uno specifico Rapporto di Mediacom043 nei prossimi mesi.
Il calo in punti percentuali della quota 25-40 sul totale della popolazione (Tabella 4)
Polino (-17,1 punti percentuali), Torgiano (-8,2 punti), Valtopina (-7,6), Porano (-7,4), Fossato di Vico (-7,3), Acquasparta (-7,2) e Corciano (-7,1) sono i comuni umbri, che tra il 2009 e il 2019, presentano il maggior calo in punti percentuali della quota di giovani 25-40 sul totale della popolazione. Cadute molto pesanti, davvero da allarme rosso, che appesantiscono molto l’umus economico-sociale di questi territori in chiave di futuro economico e sociale.
I cali minori (sempre in termini di punti percentuale) invece si registrano a Monteleone di Spoleto (-0,8 punti), Sellano (-0,9), Fratta Todina (-1,1), Calvi dell’Umbria (-1,1) e Giano dell’Umbria (-1,2). Sempre tenendo presente che, quando si tratta di municipi con un numero di abitanti molto limitato, le variazioni hanno comunque una significato minore.
Sul fronte dei comuni oltre 10mila abitanti, la perdita maggiore in termini di punti percentuali la registra Corciano, dove la quota di giovani 25-40 sul totale della popolazione scende di 8,2 punti, quindi Magione (-6,5 punti), Bastia Umbra (-6,1 punti), San Giustino (-5,7) e Narni (-5,4).
Le flessioni minori a Castiglione del Lago (-3,1), Orvieto (-3,3) e Todi (-3,5). A Perugia nel decennio 2009-2019 calo di 4,8 punti percentuali, a Terni di 5 punti.
Nel caso di Todi, si ripete un po’ la stesa dinamica di Orvieto. In termini di calo dei giovani 25-40 nell’ultimo decennio non fa peggio della media, ma resta – tra i municipi con oltre 10mila abitanti – il secondo con la minore incidenza di tali giovani perché già ‘precocemente’ invecchiato prima dell’ultimo decennio. Con quali risultati in termini di sviluppo, dove Todi in Umbria ha fatto peggio la media, lo si è già visto nell’indagine di Mediacom043 sull’andamento dei redditi nei municipi umbri, tra i quali Todi non ha certo brillato.
Info: 334/6245400
mail: news-letter@mediacom043.it
giuscastellini@gmail.com
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