PERUGIA - Il difficile tema del perdono e' al centro di una ''lettura scenica'' che l' associazione culturale La Postierla terra' domani, alle 17, nell' auditorium di Santa Cecilia. Lo spettacolo, che si intitola ''I limiti del perdono'' ed e' tratto da ''Il girasole'' di Simon Wiesenthal, e' curato da Sergio Ragni e si inquadra nelle manifestazioni per celebrare a Perugia il Giorno della Memoria.

Gli attori-lettori sono, nei panni di Simon Wiesenthal, Fausto Minciarelli; in quelli del giovane SS, Stefano Cristofani, in quelli della madre di lui, Eleonora Mosconi. La formula della scrittura scenica prevede che gli attori non leggano semplicemente il testo, ma lo recitino. Pur senza scene e costumi, luci e musica rafforzano la suggestione delle parole. In questo caso, le musiche utilizzate sono di Krzysztof Penderecki, Moni Ovaia e Giora Feidman. '

'Il girasole'' racconta un episodio realmente accaduto. Wiesenthal, che dopo la guerra sarebbe diventato l'implacabile cacciatore di criminali nazisti, nel 1942, quando era detenuto nel lager di Leopoli, fu condotto da un giovane SS, ricoverato nell'ospedale militare tedesco ed ormai in punto di morte. Il soldato gli racconto' le atrocita' compiute in Russia contro gli ebrei, ma ne era sinceramente pentito e chiedeva di esser perdonato da un ebreo per morire in pace.

Wiesenthal lo ascolto' ma se ne ando' senza perdonare. Gli rimase pero' un senso di colpa, ne discusse con i compagni (che gli dissero di aver fatto bene) e, dopo la guerra, ando' a trovare la madre del giovane, senza pero' parlarle del racconto del figlio, che lei ricordava come un bravo ragazzo. Nel 1970 Wiesenthal invio' il libro su questa vicenda a numerosi filosofi, scrittori, rabbini, sacerdoti cattolici, chiedendogli un giudizio sul proprio rifiuto: le risposte (tra cui quelle di Primo Levi, Golo Mann, Gabriel Marcel, Herbert Marcuse, Le'opold Senghor) sono contenute in appendice nel libro.

 

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