PERUGIA - Dal 2006 al 2011 i Servizi territoriali per le adozioni in Umbria hanno ricevuto 611 istanze di adozione presentate da coppie residenti su tutto il territorio regionale, sempre nello stesso periodo, le adozioni nazionali ed internazionali sono state 295. Il dato colloca l’Umbria al terzo posto tra le regioni italiane per numero di adozioni, dietro la Toscana e la Liguria. E’ quanto emerso da uno studio curato da Paolo Montesperelli dell’Università di Roma, sulla base dei dati relativi all’adozione forniti dai servizi territoriali umbri  e presentato stamani a Perugia nel corso del convegno dal titolo “Tutti hanno diritto ad una famiglia”, organizzato dalla Regione Umbria nell’ambito delle iniziative programmate per celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia, quest’anno dedicate alle tematiche relative all’adozione. Nel corso della mattinata sono intervenuti la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, il direttore generale dell’Asl 4, Vincenzo Panella, il presidente del Tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, lo psicoterapeuta Marco Chistolini, l’assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi, il dirigente regionale, Marcello Catanelli.

  “Nella maggior parte delle istanze presentate – ha detto Montesperelli – le coppie hanno espresso la volontà di adottare  un solo bambino, ma ci sono state anche richieste per due, fino ad un massimo di tre bimbi. A fare domanda di adozione sono state prevalentemente coppie di età compresa tra i 40 e 41 anni con entrambi i richiedenti occupati a tempo pieno e con un titolo di studio medio alto. Per quanto riguarda le adozioni internazionali, la maggior parte dei bambini adottati provengono dall’Europa dell’Est, altri sono italiani, asiatici, dell’America Latina e dell’Africa”. Montesperelli ha anche segnalato che nell’ultimo periodo i servizi  hanno registrato una lieve flessione delle richieste “da attribuire con alta probabilità – ha detto - alla crisi economica e quindi alla precarizzazione del lavoro e al grande stress che comporta l’impegno di cura che, attualmente, ricade in modo profondo sulle famiglie e sulle donne”.
  “Oggi, a causa della crisi economica, – ha detto la vicepresidente Casciari -  si rischia di trascurare i diritti dei minori perché si tende a lasciare indietro tutto ciò che non è emergenza. Al contrario, la Regione Umbria ha voluto confermare l’attenzione verso la famiglia impegnando risorse proprie per sostenere i nuclei familiari in particolare quelli che, per eventi e spese improvvise, rischiano di scivolare nella povertà”.

“La Giunta regionale – ha aggiunto Casciari – ha preadottato le linee guida per l’affidamento familiare per le quali è stato avviato l’iter partecipativo, ed ha promosso un  Bando di concorso rivolto alle scuole statali e paritarie, primarie e secondarie di primo grado per l’anno scolastico 2012/2013, sull’ideazione e la realizzazione di un’immagine e di uno slogan da adottare come logo ufficiale per l’attuazione della campagna di comunicazione regionale sull’affidamento familiare”.
  Il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, ha posto l’accento “sull’importanza di aprire il 2013 con la convinzione che il ruolo  dei Comuni dovrà contare di più nella programmazione delle politiche regionali che dovranno essere sempre più  flessibili e adeguate alle richieste che cambiano”
   “Ci siamo trovati a dover far conto con i tagli delle risorse – ha detto l’assessore Andrea Cernicchi – senza aver avuto il tempo di riflettere e adeguarci a questi cambiamenti. In questo momento si rinnova l’esigenza della collaborazione a tutti i livelli”.
E proprio sull’importanza dell’integrazione dei Piani e dei Programmi regionali ha insistito il direttore dell’Asl 4, Vincenzo Panella, sottolineando che “partendo dal presupposto che esiste una reale esigenza di contenimento della spesa pubblica, bisogna riflettere ed attivare nuove risorse per resistere all’ambiente che cambia”. Panella ha anche segnalato che, per tutelare i minori, è  fondamentale il ruolo della prevenzione e il sostegno alla genitorialità.
“L’adozione è una risposta di solidarietà sociale sancita dalla Costituzione” – ha ricordato la presidente del Tribunale dei minori di Roma, Melita Cavallo, tracciando il percorso relativo alle adozioni a partire dal ’67.
   “Nel mondo delle adozioni – ha detto il dirigente regionale, Marcello Catanelli – c’è un prima, caratterizzato dal fatto che   i bambini abbandonati erano accolti sulla spinta della carità delle famiglie più abbienti, e un dopo segnato dal riconoscimento  che avere una famiglia è un diritto. Ora, per mantenere lo stato dei diritti, bisogna rafforzare le integrazioni e la concertazione delle politiche coinvolgendo il terzo settore e il privato sociale”.         
  Il convegno prosegue nel pomeriggio con una tavola rotonda sul “sistema dell’adozione nazionale ed internazionale in Umbria”, nel corso della quale i servizi territoriali si confronteranno sui punti di forza e le difficoltà riscontrate nel corso di dieci anni di lavoro.

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