PERUGIA - “Quando ci vedi con la bomboletta in mano è perché il muro ascolta più di te”, oppure “mamma guarda...cammina è tardi”, “ti volevo raccontare...più tardi sono stanco”: sono solo alcuni dei messaggi o dei “rimproveri” agli adulti, lanciati dai ragazzi attraverso i componimenti, i testi rap e i video, con i quali hanno partecipato al concorso, “Non parlare, ascoltami”, bandito dall’Assessorato al Welfare della Regione Umbria, nell’ambito delle iniziative programmate in occasione della Giornata dei diritti dell’infanzia e che rientrano nel programma regionale “Adotta un diritto”.

Stamani alla Sala dei Notari di Perugia, si è svolta la manifestazione “D(i)ritti verso il futuro”, nell’ambito della quale sono state premiate le scuole che hanno partecipato al concorso. Erano presenti, oltre ai ragazzi premiati accompagnati dai loro docenti, la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, l’assessore del Comune di Perugia, Monia Ferranti, Ada Girolamini dell’Ufficio scolastico regionale, il presidente dell’Unicef Umbria, Paolo Brunetti, per la Regione Umbria, Speranza Favaroni e Mario Margasini.
Sette, tra le 47 scuole che hanno partecipato all’iniziativa, quelle premiate con 5 mila euro a testa, che dovranno essere utilizzati per finanziare un progetto dedicato all’ascolto dei bambini e dei ragazzi, in collaborazione con le istituzioni del territorio.

Per le scuole superiori sono stati premiati: il Liceo artistico “Alpinoli Magnini” di Deruta, il Liceo Statale Assunta Pieralli e il Liceo Scientifico Statale “G. Alessi” di Perugia.
Per le scuole medie sono stati selezionati i lavori prodotti dalla Scuola Media statale “Ugo Foscolo” di Perugia, e dall’Istituto comprensivo statale di Acquasparta; mentre per le elementari sono stati scelti l’ottavo circolo didattico “L.Antolini di Ponte Valleceppi, che ha prodotto un testo in inglese, la Direzione didattica I°circolo Marsciano.

“I bambini e gli adolescenti esprimono una peculiare visione del mondo, un punto di vista totalizzante e originale sulla realtà che li circonda, e proprio per questo vanno ‘ascoltati’, non soltanto per tutelarne bisogni e diritti, ma anche per arricchire di significati profondi il mondo degli adulti – ha detto la vicepresidente, Carla Casciari - Il tema dell’ascolto quindi è importante, i bambini e i ragazzi devono essere coscienti di questo diritto, così come gli adulti devono essere sensibilizzati ad esercitare maggiore attenzione e disponibilità, a trovare tempi e modi per un ascolto autentico”.

“La giornata di oggi conclude un percorso avviato su tutto il territorio regionale il 20 novembre – ha detto la vicepresidente ai ragazzi – e lancia le iniziative in programma per il prossimo anno intitolate “D(i)ritti verso il futuro”. Ciò sta a significare, che a chiusura di un ciclo ne apriamo uno nuovo, perché sul tema dei diritti dei bambini e dei ragazzi vogliamo lasciare sempre accesi i riflettori. Per questo oggi noi parleremo poco, perchè siamo qua per ascoltare ciò che, con i vostri lavori, avete voluto comunicarci”.
L’assessore del Comune di Perugia, Monia Ferranti, ha ricordato che “in molte società civili i diritti dei ragazzi non vengono riconosciuti, e il fatto di aver ospitato l’iniziativa di oggi nella Sala più rappresentativa della città, dimostra la grande importanza che, invece, le amministrazioni locali vogliono riservare a queste tematiche”.
In questo contesto “il protagonismo delle scuole dell’Umbria è stato straordinario e deve continuare ad essere forte – ha detto Ada Girolamini – L’interazione tra i vari soggetti istituzionali è fondamentale, perché solo cosi, si raggiungono gli obiettivi”.

“Nelle decisioni che li riguardano da vicino i ragazzi e i bambini dovrebbero sempre essere interpellati – ha riferito il presidente dell’Unicef Umbria, Paolo Brunetti – Nel nostra società c’è la necessità di far rispettare il diritto di essere ascoltati, ma se ci allarghiamo ad osservare la realtà dei paesi sottosviluppati, arriva in modo forte il problema della mortalità infantile con 22 mila bambini che ogni anno muoiono senza aver raggiunto l’età di cinque anni”.
 

Condividi