Giornata economia/ A Perugia segnali di ripresa e zone d’ombra
PERUGIA - Dinamiche di ripresa sembrano interessare in provincia di Perugia il tessuto imprenditoriale, i flussi di import-export e il manifatturiero, anche se permangono zone d'ombra per artigianato, piccole imprese e mercato del lavoro. In crescita il numero delle nuove imprese e delle societa' di capitali: questi i principali dati resi noti stamani dalla Camera di commercio di Perugia in occasione della nona Giornata dell'economia.
Commentandoli al termine dell'incontro nella sede dell'ente, la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha osservato ''Il dato dell'aumento della base imprenditoriale e' un buon indicatore di vivacita', anche se e' un dato assoluto che non ci da' la qualita' di questa vivacita'. Anche nell'occupazione va cercata la qualita', visto che e' in diminuzione la quota di laureati richiesti dalle imprese: un fatto, questo, che allarga il divario rispetto alla media nazionale. Cosi' come va data una scossa anche all'export, un fattore strategico di sviluppo delle aziende''.
Secondo gli stessi dati camerali, le imprese presenti nel registro camerale nel 2010 risulta pari a +1% rispetto al 2009, la crescita annua piu' elevata registrata nell'ultimo quinquennio e superiore alla media nazionale, pari a +0,4%. Il bilancio tra le aziende nate e quelle che hanno cessato l'attivita' (con un aumento di 716 unita' e' il migliore saldo dal 2006) segna quindi un marcato punto di svolta.
La relazione sullo stato dell'economia provinciale e' stata illustrata dal presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni. Anche per la provincia di Perugia l'anno appena trascorso ha segnato una inversione di tendenza rispetto alle criticita' emerse durante il biennio 2008-2009. ''Il nostro sistema d'impresa e' tuttora sano - ha affermato Mencaroni - e fonda su un desiderio di intraprendere e una determinazione che la crisi non e' riuscita a sfibrare. Le dinamiche di ripresa sembrano interessare il tessuto imprenditoriale, i flussi di import-export e il manifatturiero. Tuttavia permangono alcune zone d'ombra visto che non sono ancora del tutto superate le difficolta' generate dalla crisi per quanto riguarda l'artigianato, che ha chiuso l'anno con un saldo negativo (meno 160 aziende) seppur in miglioramento rispetto al 2009, le piccole imprese e il mercato del lavoro''.
Un altro dato positivo e' quello della forte crescita delle societa' di capitali: un +4,7% di variazione rispetto al 2009, con un passaggio importante da 12.746 a 13.347 unita'. Le ditte individuali continuano ad essere la forma giuridica piu' diffusa in provincia: con 40.739 unita' nel 2010, rappresentano il 55% delle imprese provinciali. In aumento e' anche la componente extracomunitaria dell'imprenditoria perugina, con gli imprenditori nati in paesi extra Unione europea che nel 2010 hanno superato la soglia dei 5.000.
Sul versante occupazione e' stato rilevato che la caduta in termini assoluti si e' arrestata, mentre resta bassa la propensione all'export, dove risultano trainanti il settore metalmeccanico ed elettronico, quello della moda e dell'agroalimentare. Il Pil 2010 in provincia di Perugia ha fatto registrare un valore pro-capite pari a 24.360 euro, ancora inferiore al dato nazionale (25.615 euro) e a quello del Centro Italia (28.610).
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