PERUGIA - "Il voto di domani segna la tappa finale di un percorso che porta anche l'Umbria nel novero delle regioni che tentano di prevenire e contrastare il gioco d'azzardo e gli affari più o meno leciti che ad esso si collegano”. Così il consigliere regionale Oliviero Dottorini (Idv), firmatario di una delle tre proposte di legge per il contrasto della ludopatia, sulla votazione che coinvolgerà domani, martedì 21 ottobre, l'Assemblea legislativa dell'Umbria sul testo di legge riguardante le "Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d'azzardo patologico”. Secondo Dottorini la ludopatia si sta trasformando “in una vera emergenza sociale, per questo è urgente intervenire con tutti gli strumenti a nostra disposizione per promuovere iniziative di contrasto al rischio di dipendenza. Non possiamo più – avverte - assistere inermi a una pratica che apre le porte alla criminalità organizzata e trascina molte persone in un circolo vizioso con gravi conseguenze familiari, economiche e sociali".

"L'Italia – spiega Dottorini, che nella sua nota fa riferimento anche alla sua carica di presidente dell'associazione 'Umbria migliore' - è uno dei tre paesi al mondo dove si gioca di più e l'Umbria, con i suoi 2 milioni di euro spesi al giorno negli oltre 4mila apparecchi installati, non è esente dal fenomeno. La crisi economica  - prosegue - ha contribuito non poco al dilagare di quella che oggi potremmo definire una vera e propria emergenza sociale, assecondata dalla politica scellerata e ipocrita di uno Stato che da un lato lucra sull'azzardo, dall'altro è chiamato a riparare ai danni sociali e sanitari che esso provoca. I dati ci dicono che da 800mila a 1,5 milioni di italiani rischiano di diventare, o già lo sono, dipendenti dal gioco d'azzardo. Per questo riteniamo importante lo sviluppo sia di una serie di iniziative atte a prevenire la malattia come la creazione di gruppi di auto-aiuto e l'attivazione di un numero verde regionale, sia di azioni che vanno a contrastare concretamente il fenomeno come il divieto di disporre di slot-machine per i locali che si trovano a meno di 500 metri dalle scuole, e la previsione di un marchio etico 'no- slot' per i  locali pubblici che rinunciano alla istallazione di apparecchi da gioco. In particolare – conclude Dottorini - giudichiamo lungimirante la previsione di agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale per gli esercizi che, per una scelta di coscienza, rinunciano agli incassi delle slot-machine preferendo non essere complici di un sistema che trascina centinaia di migliaia di persone dentro il vortice della dipendenza”.

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