Giappone/ Lo spettro della pioggia radioattiva, problemi in molte centrali
(di Enrica Battifoglia) (ANSA) – ROMA - Dopo la nube contaminata, ora si teme la pioggia radioattiva. Il copione della centrale di Fukushima, la prima in cui si e' dovuto ricorrere al rilascio controllato del vapore, oggi si e' ripetuto nelle centrali di Onegawa e in quella di Tokai. Il vento sta trascinando le nubi verso Est, sull'Oceano Pacifico, ma per domani sera si prevede la pioggia, che potrebbe far precipitare al suolo gli isotopi radioattivi. Le nubi sono state generate dallo stesso meccanismo: l'accelerazione al suolo provocata dal terremoto ha provocato lo spegnimento automatico dei loro reattori (3 a Fukushima 1, 3 a Onegawa, 4 a Fukushima 2 e uno a Tokai).
Quando i reattori si fermano il combustibile continua a produrre calore ed e' indispensabile che entri in azione il sistema di raffreddamento d'emergenza, alimentato da generatori diesel. Bisogna infatti evitare che il calore, accumulandosi, possa danneggiare le barre di combustibile e provocare in questo modo il rilascio di grandi quantita' di materiale radioattivo.
Nelle centrali i cui reattori si sono bloccati al momento del terremoto si e' deciso di evitare accumulo di calore e pressione ricorrendo al rilascio controllato del vapore. Il problema piu' grave si e' avuto solo nel reattore numero 3 di Fukushima, dove alcune barre di combustibile si sono rotte, contaminando l'acqua di raffreddamento e il vapore liberato.
Un ''incidente molto serio con conseguenze potenzialmente di grande portata'' e ''non da sminuire'', lo ha definito l'esperto di chimica ambientale Sergio Ulgiati, del comitato scientifico del Wwf e dell'universita' Parthenope di Napoli. Per questo, ha aggiunto, e' urgente ''un intervento deciso e competente'' da parte della comunita' scientifica dei Paesi che usano la tecnologia nucleare, come Stati Uniti, Francia e Russia, ma anche da parte degli esperti italiani di Enea ed Enel.
Nelle altre centrali la situazione sembra al momento sotto controllo. Sulla situazione nella centrale di Onegawa oggi si e' pronunciata l'Agenzia Internazionale per la Sicurezza Nucleare (Aiea), che definito ''sotto controllo'' la situazione nei tre reattori. Per la centrale di Fukushima 1 al momento ''il dato confortante'' e' che ''i contenitori che prevengono il rilascio incontrollato di radioattivita' all'esterno sono intatti'', ha detto Lamberto Matteocci, responsabile del Servizio controllo attivita' nucleari del Dipartimento nucleare dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) preposto a tenere rapporti ufficiali con l'Aiea.
''Il contenimento di tutte le unita' - ha riferito - e' garantito anche grazie ai rilasci controllati per diminuire la pressione''. I ''gusci'' che racchiudono i reattori sono al momento integri in tutte e 4 le centrali (per un totale di 11 reattori) che finora hanno avuto problemi di raffreddamento. Continuano a funzionare regolarmente le altre 50 centrali nucleari attive in Giappone.
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