Per la Gestione del rischio in agricoltura è il momento della rivoluzione
Il comparto della Gestione del Rischio si è dato appuntamento ad Assisi per fare il punto sul nuovo corso che ha intrapreso il settore. Sarà fondamentale la semplificazione per riuscire a rispondere alle esigenze degli agricoltori. Oltre 1.200 presenti per conoscere le novità della campagna 2024
(AVInews) – Assisi, 29 feb. – Il pubblico non si è fatto attendere per il XVI Convegno nazionale di gestione del rischio in agricoltura, organizzato da Cesar, Asnacodi Italia, Dipartimento di scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università di Perugia e in collaborazione con Ismea e Ania. Infatti, oltre 1.200 partecipanti si sono incontrati ad Assisi il 29 febbraio per scoprire le numerose novità che il mondo della gestione del rischio ha lanciato per la campagna assicurativa e mutualistica 2024, si tratta di una vera e propria rivoluzione.
Introduzione dei lavori affidata a Francesco Martella, direttore del Cesar, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’incontro arrivato alla 16esima edizione e sempre più punto di riferimento per tutti i portatori di interesse del mondo della gestione del rischio in agricoltura, specialmente in un momento di estrema evoluzione del comparto. Snodo importante per tutti gli attori del sistema, si conferma anche quest’anno la grande portata dall’evento per autorevolezza dei relatori e dei contenuti.
Fabrizio Giuliani, Ismea, ha avuto il compito di illustrare alla platea i numeri della campagna 2023, con la consueta relazione introduttiva che ha sottolineato un aumento dei valori assicurati, arrivati a oltre 10,5 miliardi di euro, ma con una contrazione delle aziende assicurate e degli ettari (ndr le relazioni dettagliate sono disponibili sul sito www.cesarweb.com).
Il primo tavolo è entrato nel vivo delle novità con l’intervento di Giovanni Razeto di AgriCat srl, che ha specificato come il 2023 sia stata un’annata di grande prova per il nuovo fondo che ha fatto registrare quasi 14.000 denunce di danno dagli agricoltori italiani. “Messi alla prova siamo riusciti a capire che per uno sviluppo efficiente l’agricoltore deve mantenere il fascicolo aziendale sempre aggiornato e da parte nostra dobbiamo riuscire a dare risposte in termini brevi e proseguire con l’integrazione dello strumento con le altre soluzioni a disposizione dell’agricoltore”.
Salvatore Carfì, direttore di Agea-Coordinamento, nel suo intervento ha voluto evidenziare il nuovo corso dell’Agenzia verso un approccio deciso alla semplificazione. Inoltre ha sottolineato come “entro marzo 2024 erogheremo pagamenti per oltre 285 milioni di euro, inoltre, sono in arrivo anche lo sblocco delle anomalie per il comparto zootecnico, oltre 36 mila domande in via di liquidazione”.
Il nuovo Pgra è stato presentato da Mauro Serra Bellini, dirigente gestione crisi in agricoltura, del Masaf.
Big data e intelligenza artificiale al servizio della gestione del rischio
“Siamo entusiasti di partecipare al Convegno nazionale di gestione del rischio in agricoltura e presentare l’European Extreme Events Climate Index – evidenzia Marco Becca, direttore di Ifab (International Foundation Big Data and Artificial Intelligence for HumanDevelopment) –, un indice che monitora l’occorrenza e la gravità dei fenomeni meteorologici estremi. In un contesto in cui la comprensione del clima è cruciale, questo strumento supporta aziende e responsabili decisionali nella valutazione precisa dei rischi legati alle condizioni atmosferiche, promuovendo una gestione più consapevole e resiliente del settore agricolo. Con IFAB vogliamo testimoniare che oggi la vera sfida per le aziende è compiere una doppia trasformazione, ‘verde e blu’, che può realizzarsi grazie a un utilizzo corretto dei dati, con il contributo della ricerca, in un contesto in cui il trasferimento tecnologico si riveli efficace”.
“L’indice E3CI – afferma Lucia Cisco, weather data scientist di Radarmeteo&Hypermeteo – è uno strumento strategico per la gestione del rischio, in particolare per l’analisi e la valutazione degli impatti degli eventi climatici estremi (siccità, ondate di calore, precipitazioni intense, grandine, ecc.) e dei relativi danni alle attività economiche. L’indice è quindi in grado di fornire un parametro oggettivo per monitorare le tendenze legate all’emergenza climatica in corso e supportare tutti i nuovi strumenti assicurativi a tutela del settore agricolo”.
Crescere come sistema
L’evento si è concluso con una tavola rotonda che ha cercato di capire come un sistema integrato riesca a cogliere le nuove sfide nella gestione del rischio ed affrontarle. Il giro di tavola è iniziato con Emanuele Fontana di Crédit Agricole, che ha evidenziato il ruolo strategico del credito nell’ambito di un approccio completo alle soluzioni di gestione del rischio che non può prescindere dall’analisi del merito creditizio che deve comprendere la difesa attiva e la difesa passiva per la valutazione della mitigazione del rischio. L’intervento di Umberto Guidoni, codirettore generale di Ania, si è focalizzato sulla necessità “di far funzionare il comparto assicurativo in una logica di sviluppo di business, altrimenti non ha il tessuto sufficiente per i risarcimenti. Il settore agricolo è un ambito nel quale il sistema pubblico e privato possano lavorare in partneriato per permettere di raggiungere questo obiettivo. Abbiamo apprezzato il nuovo taglio del Pgra con la scelta politica di portare innovazione a favore della sostenibilità. Una base di lavoro per crescere ulteriormente nel prossimo 2025”. Fabio Vitale, direttore generale di Agea, ha sottolineato come sia necessario “andare verso un gioco di squadra con ruoli ben definiti per semplificare, tenendo al centro le necessità degli agricoltori”. Albano Agabiti, presidente di Asnacodi Italia, ha evidenziato come sia certo che il sistema debba “prendere una nuova strada, proprio per le nuove sfide che dobbiamo affrontare, su tutte il cambiamento climatico. Però dobbiamo anche sottolineare come questo sistema nel passato abbia dato risposte concrete, basti pensare che nelle ultime dieci campagne sono stati risarciti oltre 5 miliardi di euro agli agricoltori, non voglio pensare come sarebbe l’agricoltura nazionale senza questi soldi. Il nostro sistema è ora pronto a cambiare e già lo sta facendo. Dobbiamo affrontare questo nuovo corso con i fatti, ad esempio incentivando realmente gli strumenti di difesa attiva all’interno dei bandi regionali o magari attraverso il Piano di sviluppo nazionale. Inoltre, dobbiamo dare consapevolezza all’agricoltore di approcciarsi in maniera integrale alla gestione del rischio, in maniera diffusa. Lo possiamo fare e lo dobbiamo fare tutti uniti e coesi”.
Raffaele Borriello, capo di Gabinetto del Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha chiuso la tavola rotonda sottolineando come “il ministro Lollobrigida ha intenzione di andare avanti in maniera forte nell’innovazione del sistema. È stato già avviato un confronto con le Regioni, è stato istituito un tavolo con le Regioni dove abbiamo già dato delle indicazioni rispetto, ad esempio, al tema della difesa attiva. La difesa attiva oggi non è più rinviabile. Bisogna farla e premiare chi la fa. Chi non fa la difesa attiva e riceve i danni non riceverà più il contributo dello Stato per le polizze agevolate. Se hai la possibilità di fare la rete anti-grandine e non la fai, vuol dire che stai scaricando il tuo costo sui cittadini”. Alla fine ha riassicurato la platea, “nel 2024 il contributo non diminuirà ma è importante riformare e innovare il sistema.”
Il convegno ha visto il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, della Regione Umbria, del Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali, del Collegio nazionale dei periti agrari e del Collegio nazionale dei geometri.
Il 16esimo Convegno gestione rischio in agricoltura è stato supportato e reso possibile grazie a: Mater-Agro, Crèdit Agricole, Agrisompo, Aon One underwriting Gi&Bi, Radarmeteo, Hypermeteo, Agrins, Terra Sicura, Howden.
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