Geotermia/ Ambientalisti e comitati contestano il convegno Regione-Unesco
Con una lunga nota le associazioni ambientaliste e comitati di cittadini dell’Orvietano, della Tuscia Viterbese e del lago di Bolsena denunciano come la Regione Umbria abbia organizzato per domani martedi 22 ottobre, unitamente al Programma Wap dell’Unesco e nella sede di Perugia di quest’ultima, un meeting intitolato “Pianificazione e utilizzo sostenibile della risorsa geotermica e termale” in cui la partecipazione delle associazioni locali e del pubblico è stata resa impossibile. E ciò nonostante che questo in Umbria sia un tema delicato, a causa di pressanti richieste di sfruttamento geotermico che hanno sollevato un forte movimento di opinione e scientifico contrario all’uso di queste tecnologie in zone ad alto rischio sismico ed in presenza di importanti bacini acquiferi idro-potabili.
“Sui Monti Vulsinii – si spiega nella nota - è stato infatti presentato un progetto (ma altri stanno seguendo) che mostra in modo evidente proprio queste criticità. Nell’orvietano ed in particolare nell’Alfina e nel Lago di Bolsena i cittadini, gli amministratori e tutte le forze politiche sono trasversalmente contrari a questo progetto, che – come prevedono studi già effettuati – produrrà certamente sciami sismici, oltre a mettere seriamente a rischio l’enorme bacino idrico della zona”.
“Nulla contro la geotermia in aree non sismiche o dove non ci sono bacini idropotabili dal delicato equilibrio” – si dice ancora -, “ma sull’Alfina le perplessità connesse alle caratteristiche della zona sono così forti e fondate da imporre un principio di cautela”.
La gravità nell’organizzazione di siffatto meeting risiederebbe nel fatto che esso, “lungi dall’essere un luogo di dibattito pubblico, trasparente, aperto ai portatori di interessi per fornire tutte le informazioni disponibili tra pareri tecnici anche diversi, viene trasformato in una passerella degli esponenti di queste società private presentati come esponenti del mondo scientifico che vengono a illustrare i vantaggi di questa tecnologia. Mentre chiaramente vengono a fare pressioni per lo sviluppo geotermico, anche là dove è rischioso”.
Un ruolo di grande rilievo viene attribuito proprio al Prof. Barberi, che addirittura “presiederà” i lavori della sessione dedicata a “L’utilizzo consapevole della risorsa geotermica: il contributo della ricerca scientifica”, e terrà una relazione sullo stesso tema. Il professore viene presentato come esponente della Università Roma Tre. Tacendo sul fatto che è proprio il Prof. Barberi che per conto di una società privata a capitale straniero ha presentato il progetto di Castel Giorgio.
L’ingresso non è libero. I sindaci sono stati invitati come uditori. Nessun comitato o associazione presente sul territorio saranno della partita. “In Regione – osservano gli estensori della nota - raccontano che la sala è piccola, che non ci sono posti, ma che il video del convegno potrà successivamente essere consultato sul sito della Regione (!!!)”.
La “blindatura” del convegno a pochi invitati e la lista dei partecipanti ne fanno percio la passerella di un business speculativo, chiusa a chi nei territori interessati dissente perché ha a cuore salute e ambiente.
E questo proprio nei giorni in cui il Ministero dell’Ambiente ha comunicato la non procedibilità dell’istanza della società di cui il prof. Barberi è project manager in quanto non è stata seguita la corretta procedura prevista dalla legge ed in particolare nell’avviso pubblicato sui quotidiani si sia omesso di rappresentare anche in forma sintetica i “possibili principali impatti ambientali generati dal progetto”.
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