La qualità dell’ambiente e della salute, sono dei beni primari, irrinunciabili, un diritto dei cittadini che le istituzioni hanno il dovere di salvaguardare e tutelare , come sancisce la Costituzione. Diritto che , nell’Alto Tevere Umbro , non trova concreta attuazione per l’indifferenza della politica che costringe la popolazione a misurarsi con l’elevata incidenza di tumori maligni presenti nel territorio, documentata dallo studio scientifico “ La Geografia del cancro in Umbria “ 1979-2003, che nel merito afferma : “negli anni ottanta , nell’Alto Tevere Umbro, furono rilevati alti tassi di incidenza pari a quelli del Giappone che allora risultavano i più alti nel mondo.” È un grave primato che si associa all’inquinamento ambientale causato molto probabilmente , anche dall’agricoltura intensiva, in particolare nella coltivazione del tabacco di cui l’Alto Tevere Umbro, è uno dei territori di riferimento in Europa. Attività consentita e sostenuta con contributi pubblici da scelte politiche in difesa dell’economia di pochi i cui effetti e rischi ricadono su tutti. Certamente avremmo voluto che le risorse pubbliche fossero finalizzate in attività di prevenzione nella bonifica del territorio dall’inquinamento ambientale, nel promuovere indagini scientifiche per conoscere la causa di una così alta presenza di tumori nel territorio, ed accertare un’eventuale legame tra l’uso di prodotti chimici e l’incidenza di malattie tumorali e l’inquinamento delle falde acquifere , dell’acqua unico alimento necessario non sostituibile. Si vorrebbero politici consapevoli che , la tutela del paesaggio, della salute e l’appropriato uso del denaro pubblico, sono delle priorità strettamente legate, per garantire e favorire un reale sviluppo sociale ed economico, al quale i cittadini hanno il diritto di poter contribuire attraverso l’informazione trasparente dell’attività amministrativa, per rendere concreti i principi della Costituzione.


Italia Nostra sezione umbra Alto Tevere
 

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